Uccise il figlio a coltellate. Concessi i domiciliari nella casa di un parente

Corna, 77 anni, può ricevere le visite della famiglia

È ai domiciliari da una settimana Paolo Corna, 77 anni, accusato dell’omicidio del figlio Giambattista, 54, ucciso con tre coltellate all’addome e ai fianchi. Dopo l’arresto l’anziano era stato trasferito nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII riservato ai detenuti, controllato da due guardie.

Su richiesta del difensore Barbara Bruni, il gip Federica Gaudino ha disposto che possa andare domiciliari, in un primo momento negati. Corna non è tornato nell’abitazione a Bottanuco, dove ha commesso il delitto il 3 settembre, ma è ospite da un cugino della moglie. Nell a sua nuova richiesta, il difensore ha sostenuto che il rischio di reiterazione fosse scongiurato, cambiando il contesto.

Non può muoversi dalla casa del parente, ma può continuare a ricevere le visite della moglie e delle tre figlie. Lo psichiatra Massimo Biza, che per la difesa ha fatto visita all’uomo, nella sua relazione ha indicato che il supporto parentale rappresenti la via migliore per evitare il peggioramento delle condizioni psicologiche e scongiurare gesti di autolesionismo.

La vicenda è ancora nella fase delle indagini, con il pm Letizia Aloisio, anche se i fatti non sembrano destinati a riservare sorprese. Corna, è il ragionamento della difesa, reagì dopo anni difficili esasperati dalle richieste del figlio, con un passato da consumatore di sostanze stupefacenti. Una persona fragile, complice l’alcol. Quel giorno Giambattista aveva bevuto al solito bar. Padre e figlio litigarono per una richiesta di 20 euro. Il figlio spintonò il padre in cucina e buttò all’aria la camera da letto. Il padre lo raggiunse con un coltello e lo colpì. F.D.