MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Ubiale Clanezzo, vendicò l'amico "Bara": patteggia 4 mesi

Il ventenne senegalese di Almè era precipitato in un burrone, dopo una corsa per sfuggire a due aggressori che come lui erano ad una festa

Qui è precipitato Mamadou Lamine Thiam per sfuggire a due aggressori incontrati alla festa

Ubiale Clanezzo (Bergamo), 2 giugno 2019 - Cè una prima condanna per la morte di Mamadou Lamine Thiam, detto Bara, il ventenne senegalese di Almè precipitato in un burrone di Ubiale Clanezzo la sera del 22 luglio 2017, dopo una corsa per sfuggire a due aggressori che come lui erano presenti alla festa Ubiale Power Sound Festival. Un amico di Bara, un 26enne di Ubiale, ha patteggiato 4 mesi di reclusione (pena sospesa) per lesioni e danneggiamento: il ragazzo, qualche giorno dopo la morte del senegalese, in un bar del paese, aveva colpito con un pugno al viso R.M., 25 anni, di Sorisole, una delle due persone che la sera del 22 luglio 2017 si era buttato all’inseguimento di Bara. A scatenare la rabbia del 26enne, il fatto che R.M. si fosse rivolto a lui dicendogli in tono scherzoso: «Hai visto quello che è successo a Bara?».

Per tutta risposta il 26enne, che la sera del 22 luglio era presente alla festa con Bara, ma che poi lo aveva perso di vista, gli aveva assestato un cazzotto. E gli aveva preso a calci l’auto, danneggiandola. Quella sera C.B., 55 anni, carpentiere di Ubiale Clanezzo, in servizio come volontario alla festa, avrebbe inseguito Bara per punirlo di una testata che il senegalese aveva inferto al figlio di un suo amico. Insieme a C.B., sulle tracce del 20enne si sarebbe mosso R.M., che in precedenza aveva discusso con Thiam Mamadou. Quest’ultimo sarebbe finito nel burrone per scampare ai due inseguitori. Alla caduta nel dirupo, sempre stando alle contestazioni, avrebbero assistito, oltre al carpentiere e a R.M., anche la fidanzata di quest’ultimo, I.B., 26 anni, residente a Sedrina, e K.T., 23 anni, albanese di Villa d’Almè. Nessuno di loro, è l’ipotesi accusatoria, si adoperò per chiamare i soccorsi, allertati solo il giorno dopo.

Il 18 luglio è in programma l’udienza preliminare, che vede imputati il carpentiere di Ubiale, R.M., I.B. e K.T. Nell’occasione sarà stabilita l’esatta accusa che verrà mossa agli imputati: omicidio preterintenzionale o morte in conseguenza di un altro reato.