FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Bergamo, senegalesi in piazza: "Verità e giustizia per Bara"

La manifestazione davanti alla Prefettura per fare luce sulla morte del ragazzo precipitato a Ubiale

La manifestazione davanti alla Prefettura

Bergamo, 29 ottobre 2017 - «Bara è morto da quasi tre mesi e ancora non sappiamo la verità. Il magistrato non ci ha chiamato, noi vorremmo sapere a che punto sono le indagini». Parole forti che vanno dritte al cuore, pronunciate dai genitori di Mamadou Lamine Bara, il papà Sidy Thiam e la mamma Awa Yombe Dieye, ieri pomeriggio al presidio organizzato fuori dalla prefettura, in via Tasso, dall’Associazione senegalesi bergamaschi, Assosb 2 onlus, con sede a Ciserano.

Bara, 20 anni, residente ad Almè, è stato ritrovato senza vita in un burrone ad Ubiale di Clanezzo nella serata di domenica 23 luglio. Tre persone sono indagate, il caso non è chiuso: il pm Pelosi attende i risultati definitivi dell’autopsia. Verità e giustizia è quanto hanno chiesto a viva voce i partecipanti al presidio, una cinquantina di persone, con striscioni, cartelloni e una bandiera del Senegal. Presenti i compagni del ragazzo, anche il presidente di Assosb 2 Onlus, Yeti Dia vuole solo sapere la verità: «Alle tre persone indagate e a quanti sanno, chiedo di dire cosa è successo quella notte. Il nostro presidio è pacifico. Vogliamo mantenere alta l’attenzione su questo caso finché non sarà fatta luce. La vita è preziosa, ancora di più per un ragazzo di 20 anni. Siamo grati al Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, che ha accettato la nostra richiesta».

Una delegazione composta dai genitori, dal presidente dell’associazione e dal sindacalista della Cgil Orazio Amboni, è stata ricevuta dal vice prefetto Galasso a cui hanno consegnato una lettera. «Ci rivolgiamo a Lei in quanto massimo rappresentante delle istituzioni a Bergamo, per segnalarle il nostro timore circa l’accertamento dei fatti che hanno condotto alla morte violenta di Mamadou Lamine Biara. Vediamo che i mesi passano e non c’è chiarezza e non si sono accertate le responsabilità. Non le nascondiamo il timore che con il passare del tempo il tragico fatto finisca per essere dimenticato. Chiediamo soluzioni rapide». Il vice prefetto ha fatto sua la richiesta de genitori affinché si arrivi alla verità.