REDAZIONE BERGAMO

Bergamo, assicurazioni truffate da finto poliziotto: nei guai praticante avvocato

Foto dai necrologi per incassare soldi fino a 2.500 euro: arrestato 43enne

Una pattuglia della Polstrada

Bergamo, 11 ottobre 2019 - Si presentava come poliziotto o come carabiniere. Ma era tutta una montatura per truffare le assicurazioni. Nei guai un praticante avvocato 43enne, arrestatato dalla Polizia stradale di Bergamo, questa mattina, a Nola (Napoli), in esecuzione del provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip di Bergamo. Le indagini, coordinate dal pm Fabrizio Gaverini e condotte dalla Polstrada di Seriate, hanno appurato che il praticante aveva contatti con varie agenzie di compagnie assicurative in quasi tutto il Nord Italia, fra cui la Bergamasca, soprattutto a Seriate e Dalmine. 

Per rendere credibile la sua appartenenza alle forze dell’ordine, trasmetteva tramite sistema informatico falsi attestati di servizio corredati da false copie di carte di circolazione e patenti di guida. Ottenuta la polizza assicurativa in modo fraudolento, dopo circa un mese la chiudeva chiedendo la restituzione della somma non usufruita. Inoltre, spacciandosi per avvocato di un inesistente studio legale, inviava la richiesta di risarcimento del danno subito in un incidente stradale dove rimaneva coinvolta un’autovettura condotta o di proprietà di altra persona, trasmettendo copia falsificata della carta di circolazione unitamente a dichiarazioni testimoniali false e rilasciate da persone inesistenti, trasmettendo documenti di identità falsi, copie di patenti di guida con apposte foto di persone che si ritiene possano essere state estrapolate da giornali nelle pagine relative ai necrologi.

Se le compagnie di assicurazione chiedevano di periziare i danni subiti, l’arrestato produceva l’atto di vendita del veicolo a terza persona inesistente o straniera che nel frattempo aveva trasferito il veicolo all’ estero, esibendo scatti fotografici dei danni subiti dal veicolo. Le compagnie di assicurazione spesso risarcivano il danno a mezzo di bonifico bancario anche fino a 2.500 euro. Tali conti correnti erano tutti relativi a banche on-line e gli stessi erano stati accesi mediante la esibizione di false carte d’identità.