L’ultimo episodio risale a qualche sera fa, quando un residente, mentre stava tornando a casa alla guida della sua auto lungo la strada provinciale 78, che collega Tavernola con Vigolo, all’improvviso si è trovato di fronte un esemplare di cervo che ha attraversato di corsa la carreggiata colpendo la fiancata destra del mezzo e staccando lo specchietto. È allarme a Vigolo, piccolo centro di 577 abitanti che sovrasta la sponda occidentale del lago d’Iseo, per la presenza dei cervi. "Ci sono troppi esemplari, sono un pericolo per gli automobilisti e un danno per le aziende agricole", dicono i residenti. Sì perché oltre ai problemi legati alla sicurezza stradale, questi animali rappresentano un danno economico di non poco conto per la decina di aziende agricole rimaste a Vigolo: al loro passaggio, infatti, fanno razzia di frutti e piante da poco messe a dimora. Secondo gli ultimi censimenti dei Comprensori alpini di caccia delle valli bergamasche, si contano circa 1.600 esemplari di cervi, cui vanno ad aggiungersi quasi 7mila unità tra camosci e caprioli, 1.200 stambecchi e una cinquantina di mufloni situati tra la Valle Seriana e la Val Cavallina. Spiega l’assessore all’Agricoltura del Comune di Vigolo, Giambattista Bettoni: "I numeri per il contenimento della specie da parte dei cacciatori sono stati incrementati, ma li vediamo anche in branchi da venti o trenta elementi. Oltre agli incidenti stradali che provocano, sbucando all’improvviso sulla strada provenienti dalla boscaglia, danneggiano le coltivazioni". Come è accaduto recentemente ad una coltivazione di più di mille piante di Camellia Sinensis sopra la località Negrignana. Nonostante la recinzione elettrificata, i cervi sono riusciti a farsi strada all’interno del terreno e si sono cibati di numerose piantine di tè. M.A.
CronacaTroppi cervi a Vigolo: alto rischio incidenti stradali e danni alle aziende agricole