Treviglio, spara al vicino di casa e lo uccide: "Liti da anni, i miei genitori minacciati"

Un agguato in strada, nel quale è anche rimasta ferita la moglie della vittima. Rabbia e incredulità nel figlio e tra i residenti di via Brasside

Treviglio (Bergamo) -  Sul volto dei vicini di casa e dei residenti nella zona di via Brasside si nota lo sgomento al quale segue la difficoltà a parlare dell’agguato avvenuto nella strada antistante una delle palazzine del quartiere. Tutti appaiono increduli di fronte alla tragedia: una vittima - Luigi Casati, 64 anni - e il grave ferimento della moglie, Monica Leoni, 58 anni, ricoverata al Papa Giovanni di Bergamo. Del clima in cui sarebbe maturata la tragedia ha parlato, scosso e addolorato dopo essere arrivato alla casa dei genitori, il figlio della coppia bersaglio dei colpi di pistola, Emanuele Casati: "Le liti andavano avanti da anni con accuse inventate dalla donna che poi ha sparato. I miei genitori sono stati più volte minacciati e si sono anche rivolti alle forze dell’ordine".

Gli attriti sono confermati dai vicini, nessuno dei quali si aspettava un finale del genere. Uno di loro ha girato con il telefonino, dal proprio balcone, un breve filmato successivo alla sparatoria: si nota la donna con l’arma in mano, a terra i corpi di Casati privo di vita e della moglie ferita. Si sente la donna rivolgere alcune parole alle due persone a terra, lei che si guarda intorno e si ascoltano le frasi rivoltele da abitanti del palazzo. La pistola era tenuta regolarmente: la licenza era stata rilasciata per motivi sportivi. Nella zona - un quartiere tranquillo di palazzine di recente costruzione, nella seconda strada a sinistra per chi si reca da Treviglio verso Bergamo percorrendo il primo tratto della ex statale del Tonale - tutti si conoscono. La vittima è ricordata come una brava persona, normale, affezionata al proprio cagnolino (che era accanto al padrone dopo che era stato raggiunto dai colpi mortali); aveva lavorato come metalmeccanico. La moglie era casalinga, una coppia che conduceva una vita tranquilla.

Per la morte dell’uomo e il ferimento della moglie è indagata in stato di fermo Silvana Enzerberger,71 anni, accusata di omicidio volontario aggravato e di tentato omicidio: quando i carabinieri l’hanno raggiunta nel suo appartamento dove era rientrata dopo l’omicidio non ha detto nulla. Vedova, aveva gestito un negozio di abbigliamento in via San Martino; per anni ha tenuto una bancarella di abbigliamento al mercato del sabato. Secondo le voci raccolte, tra l’omicida e la coppia di vicini ci sarebbero stati motivi di attrito per ragioni non note. Sia i coniugi sia la donna vivevano nello stesso condominio, di color rosa, su piani diversi: i Casati al terzo, la donna al secondo.

Una vicina del primo piano ha riferito di avere udito il rumore di cinque spari - intorno alle 7,40 - e di essersi affacciata al balcone che guarda verso la strada-marciapiede dove si è consumata la tragedia; ha notato a terra il corpo dell’uomo con la Enzemberger che gli teneva puntata l’arma. Mentre era al telefono con il 112, ha visto sopraggiungere la moglie dell’uomo, che si è inginocchiata per soccorrerlo. Infine ha notato la Enzemberger sparare un colpo di pistola alle gambe della Leoni, ferita gravemente e ricoverata in pericolo di vita.