MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Trescore, bimbi legati e chiusi al buio: maestro assolto. "Solo giochi"

Il giudice monocratico del tribunale di Bergamo Stefano Storto ha assolto l'insegnante "perché il fatto non sussiste"

Un maestro di scuola

Trescore Balneario (Bergamo), 13 aprile 2019 - Nessuna vessazione ai danni dei propri alunni, solo giochi per far divertire i bambini. Il giudice monocratico del tribunale di Bergamo Stefano Storto ha assolto «perché il fatto non sussiste» un maestro d’asilo di Trescore, nella Bergamasca, R.B., 45 anni, di Gorlago, a processo con l’accusa di abuso dei metodi correttivi, dopo la denuncia presentata alla Procura di Bergamo da tre famiglie nel marzo del 2016. Per essere certi della decisione del giudice, bisognerà attendere le motivazioni della sentenza, previste fra 90 giorni, ma è quasi sicuro che sia stata accolta in toto la teoria del difensore, l’avvocato Miriam Campana.

Anche la pubblica accusa ieri ha chiesto una condanna a solo 2 mesi di reclusione. Inizialmente, però, l’uomo, che è stato sospeso dal Miur nell’ottobre del 2017, è senza lavoro e riceve metà dello stipendio, era accusato di aver utilizzato metodi di insegnamento poco ortodossi: durante le lezioni alcuni bambini finivano chiusi in un armadio, dove ad attenderli c’era il “signor buio”. Un personaggio che, stando alle contestazioni, avrebbe terrorizzato i piccoli che lo avevano descritto in alcuni disegni. Un bimbo aveva anche testimoniato che alcuni compagni erano stati legati con lo scotch. Racconti che avevano preoccupato i genitori, decisi, dopo il racconto dei figli, a far luce su quegli episodi. L’insegnante si è sempre difeso sostenendo che tutto era solo un gioco per far divertire i bambini. «Nei 5.700 file video e nei 1.500 file audio prodotti dall’accusa - spiega l’avvocato Campana - non è emerso nulla di penalmente rilevante. Anche i piccoli, ascoltati nel corso dell’inchiesta, hanno sempre parlato di giochi».  «Ho sempre fatto il mio lavoro correttamente - hha spiegato dopo la lettura della sentenza -. Ho sempre dato la mia disponibilità ad ascoltare i genitori, ma nessuno si è mai lamentato  dei miei metodi. Era tutto un gioco, i bambini entravano spontaneamente nell’armadio, mica li obbligavo».