FEDERICA PACELLA
Cronaca

Tredici croci al mese. Un fenomeno cronico: "Ma adesso attenti alla corsa ai cantieri"

L’imminente scadenza del Superbonus impone la necessità di recuperare i ritardi aumentando i pericoli sul fronte sicurezza. Tra le province, in testa Milano seguita da Brescia e Bergamo.

Sono stati 122 gli infortuni mortali denunciati all’Inail in Lombardia da gennaio a settembre 2023: un bollettino di oltre 13 decessi al mese. Il dato è in leggero calo rispetto ai 133 infortuni mortali denunciati nello stesso periodo del 2022, quando c’era in parte ancora l’impatto del Covid. Se si guarda ai settori più tradizionalmente interessati dalla piaga (edilizia, manifattura, logistica), si vede come il fenomeno sia ormai cronico. Anzi, se si torna al pre-Covid, il 2023 evidenzia una crescita complessiva rispetto alle morti denunciate per infortunio sul lavoro.

Nel 2019 erano state 118, nel 2018 113, rispettivamente il 3% e il 7% in meno di quest’anno, nonostante le denunce siano diminuite. Tra le province, il numero maggiore di decessi tra lavoratori si registra a Milano (33), seguita da Brescia (27) e Bergamo (18); dal confronto con i primi 9 mesi del 2022, aumento importante nel Comasco (4 morti lo scorso anno, 7 quest’anno) e a Lodi (da 2 a 4).

Guardando alle modalità, nell’industria c’è una certa stabilità degli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro (82 nel 2023, 82 nel 2022) mentre diminuiscono leggermente quelli avvenuti in itinere (26 contro i 36 del 2022). Aumentano invece gli infortuni mortali sul luogo di lavoro in agricoltura: erano 7 nel 2022, sono stati 12 quest’anno.

Quanto ai settori, l’edilizia resta la contrassegnata da più croci: 17 nel 2022, 17 da gennaio a settembre di quest’anno. Un aspetto che potrebbe aggravarsi secondo l’allarme lanciato da Massimo Angelo Deldossi, vicepresidente di Ance con delega all’Innovazione e presidente di Ance Brescia, secondo il quale l’imminente scadenza al 31 dicembre del Superbonus sta creando una corsa al cantiere. "Per recuperare i ritardi è necessaria una proroga per permettere una conclusione ordinata della misura, che eviti la perdita improvvisa di centinaia di migliaia di posti di lavoro causata dalla sicura interruzione di migliaia di cantieri, che potrebbe derivare da enormi contenziosi tra condomìni e imprese e che scongiuri la corsa forsennata già in atto per finire i lavori, con conseguente rischio per la sicurezza dei lavoratori coinvolti".

Sullo sfondo il problema dei controlli, con la carenza di personale frutto di anni di blocco delle assunzioni e di retribuzioni scarse.