Traffico di cuccioli dall’Est. Madre e figlia a giudizio

Bergamo, nei guai per l’importazione di animali da vendere

Dopo essere stato assolto con formula piena dal tribunale di Udine, dove si è dovuto difendere dalle accuse di traffico illegale di cuccioli provenienti dall’Est, frodi in commercio e maltrattamenti di animali, ora per C.V. 67 anni, allevatore di cani (aveva gestito un allevamento a Ghisalba, poi chiuso, e a Trescore Balneario) e la sua famiglia rimane aperto un altro filone giudiziario, un’altra battaglia legale al tribunale di Bergamo che si richiama all’indagine effettuata dalla Polizia stradale, nell’ ottobre 2022. E sempre per lo stesso motivo: importazione di piccolissimi cuccioli dall’Est Europa alla Bergamasca per poi rivenderli. Per gli investigatori gli animali provenivano dalla Slovacchia e dall’Ungheria, venivano acquistati a cifre tra i 50 e i 100 euro e poi rivenduti a prezzi più alti. La Polstrada di Bergamo durante l’indagine aveva raccolto una sessantina di querele. Tornando al processo al tribunale di Bergamo, ieri mattina si è svolta l’udienza preliminare davanti al gup Federica Gaudino. La posizione dell’allevatore C.V. assistito dall’avvocato Domenico Di Bernardino, di Bologna, è stata stralciata per approfondire le sue condizioni di salute e capire se può stare a processo. Il 16 maggio con tutta probabilità sarà disposta una perizia. Mentre la moglie dell’allevatore, sua figlia (entrambe pure assolte a Udine) e il compagno della figlia sono stati rinviati a giudizio a gennaio. F.D.