BEATRICE RASPA
Cronaca

Ricostruita la strage della Loggia: il museo è allestito dai bambini

Brescia, l’elementare 28 Maggio premiata dal ministero

I due bimbi premiati e la maestra al Senato

Brescia, 15 maggio 2017 - C'è  chi si è improvvisato reporter e ha intervistato i nonni. Chi ha raccolto libri, articoli di giornale e video. Chi ha usato i pennarelli per riempire cartelloni e chi, ancora, ha scritto poesie. Succede a Brescia in una scuola elementare che si è inventata un museo di storia locale. È la «28 Maggio», che ha vinto «Tracce di memoria», un concorso nazionale del Ministero dell’istruzione. La premiazione è avvenuta il 9 maggio a Roma, in Senato, per la Giornata del ricordo delle vittime del terrorismo. A ritirare una targa dalle mani di Pietro Grasso, Andrea Longhi e Giorgia Colombini, due bimbi di Quinta A e Quinta B in trasferta per conto dei compagni.

«L'idea è venuta parlando con i colleghi – spiega la maestra Carmen Serafini, referente del progetto – Tutti concordavamo sul fatto che in classe non si parla mai abbastanza di memoria. Abbiamo pensato di valorizzare il materiale prodotto finora dai nostri alunni e di metterlo a disposizione di tutte le scuole e non solo come strumento di riflessione». Il museo, realizzato con Casa della memoria e Biblioteca della legalità, ha debuttato con la ricostruzione della strage di piazza Loggia del 28 maggio 1974. Ma l’intenzione è sviluppare più avanti altri snodi importanti della storia di Brescia. «L’evento è stato trattato dagli studenti a seconda dell’età» continua Serafini. L’istituto comprensivo Nord1 di cui fa parte la «28 Maggio» raggruppa altre 4 elementari, due medie e un asilo. «Anche i più piccoli hanno partecipato disegnando cartelloni pieni di mani e persone che all’improvviso si muovono in uno scenario diventato rosso. Abbiamo lavorato sul rispetto del prossimo, che salta quando qualcosa di brutto accade. Ai più grandi è stato spiegato il risvolto giudiziario, cioè che chi sbaglia paga».

Ognuno si è dato da fare per raccogliere contenuti, chi valorizzando produzioni di altre scuole - è il caso di un video con uno spettacolo teatrale realizzato nel 2016 dal liceo De Andrè - chi ricercando bibliografia (tra cui fumetti), chi intervistando i nonni, che in qualche caso quella mattina di 43 anni fa in piazza c’erano. Suddiviso in quattro sezioni, il museo racchiude anche delle chicche. Come le foto preziose regalate dal nonno di una bimba di Quarta elementare, Romano Schiavi, un perito del Tribunale che ha lavorato a lungo alla vicenda giudiziaria. Come lo scatto quasi inedito a Luigi Pinto, una delle vittime, fotografato un mese prima della bomba da un caro amico, che è genitore di uno degli insegnanti.