Legambiente presenterà un esposto alla Procura di Bergamo e ai carabinieri forestali per l’episodio avvenuto domenica mattina al polo logistico Notino di Telgate, quando 52 dipendenti dell’e-shop specializzato nella vendita online di profumi e cosmetici in tutta Europa, che in quel momento stavano lavorando in un capannone dell’azienda, sono rimasti intossicati a causa dei liquami sparsi nei campi agricoli vicini alla struttura: 16 persone sono state trasportate in vari ospedali della provincia con sintomi quali mal di pancia, mal di testa, nausea e vomito. Fortunatamente nessuno di loro ha riportato gravi conseguenze. Legambiente contesta la legittimità della condotta dei responsabili dell’inquinamento. Dal 1° novembre, infatti, per effetto delle condizioni atmosferiche che impediscono la dispersione degli inquinanti, in tutta la pianura lombarda è stato disposto il divieto di spandimento di liquami zootecnici.
"Al di là della condotta illecita di singoli allevatori, che sarà eventualmente accertata dalle autorità – spiega Legambiente – quanto accaduto è indizio di una situazione sempre più critica relativamente all’intensità di allevamento nella pianura lombarda". "Spinto da un imperativo di aumento della produttività, l’allevamento è sempre più insostenibile – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Le aziende agricole chiudono perché i margini sono sempre più risicati, ma i capi allevati non si riducono, ma si concentrano in allevamenti sempre più grandi, e con sempre maggiori problemi di gestione degli effluenti, quasi sempre in eccesso rispetto alle superfici coltivate che sono disponibili per il loro corretto spandimento".
"In questo modo letami e liquami di allevamento, che dovrebbero essere una risorsa per fornire i nutrienti del suolo, diventano sostanze problematiche, veri e propri rifiuti che vengono smaltiti nei campi coltivati – spiegano da Legambiente –. La normativa europea e italiana sui rifiuti è chiara: gli effluenti zootecnici non sono rifiuti ma solo nella misura in cui il loro reimpiego avviene secondo buona pratica agricola. Quando questa non è rispettata, lo spandimento diventa a tutti gli effetti una pratica illecita di smaltimento rifiuti".