FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Bergamo, foto e ricatti porno su Telegram: siti sequestrati e tre denunce

L'indagine ha consentito di smantellare tre canali dove ogni giorno si condividevano foto e video di qualsiasi tipo

Diletta Leotta

Bergamo, 1 maggio 2020 - Fondamentale per far partire l’operazione "Drop the revenge" sono state le querele arrivate in commissariato a Milano, che hanno permesso agli agenti di dare il via alle indagini. Tra queste anche quella di Diletta Leotta, la conduttrice televisiva che in passato è stata vittima della diffusione illegittima di immagini personali. Gli investigatori hanno potuto raccogliere ulteriore documentazione attraverso le segnalazioni arrivate anche da Fedez che ha raccolto i messaggi arrivati dai suoi fan e follower sul web.

Si parla di centinaia, migliaia di foto pornografiche per altrettanti utenti. È un giro di video e fotografie, quello intercettato dalla polizia postale su Telegram, attraverso uno dei servizi per messaggistica istantanea più famosi al mondo che ha portato alla denuncia di tre persone. Sui canali, dai nomi più bizzarri e offensivi, circolavano non solo le foto di personaggi famosi ma anche, e soprattutto, di ignare ragazze vittime a loro volta di revenge porn da parte dei loro ex. L’indagine – condotta dal servizio polizia postale e delle comunicazioni con il coordinamento delle procure di Milano, Palermo e Bergamo – ha consentito di smantellare tre canali, gruppi di migliaia di persone che ogni giorno condividevano foto e video pornografici di qualsiasi tipo. A finire nei guai è stato anche un 17enne, utente di uno di questi gruppi. Il minorenne, infatti, metteva in vendita le foto pornografiche a 2-3 euro l’una ed era riuscito già a mettere da parte una cifra intorno ai 5mila euro. Gli altri due denunciati sono, invece, un 29enne bergamasco, della Valle Seriana, e un 35enne della provincia di Nuoro.

Entrambi risultano amministratori di tre canali per i quali è stato disposto il sequestro e la chiusura. Il 29enne, invece, è stato indagato anche perché utilizzava i canali di cui era amministratore per diffondere le foto della sua ex ragazza a scopo di vendetta. L’operazione, secondo quanto si è potuto apprendere da fonti vicine all’inchiesta, apre ora la strada a nuove e articolate indagini per smantellare l’intero network che conterebbe decine di canali e gruppi.