Tavernola Bergamasca, recuperati auto e corpo: si attendono le risposte dell'autopsia

Inizia la parte investigativa. Il primo passo è quello del riconoscimento ufficiale, la conferma dell’identità della vittima

Le operazioni di recupero dell'auto dal lago

Le operazioni di recupero dell'auto dal lago

Tavernola Bergamasca (Bergamo), 7 settembre 2019 - Ora che il recupero dell’auto e del cadavere è stato completato, inizia la parte investigativa. Il primo passo è quello del riconoscimento ufficiale, la conferma dell’identità. Il corpo ripescato in avanzato stato di decomposizione è proprio quello di Rosario Tilotta, scomparso dalla frazione Rosciate, a Scanzorosciate, nel 2004, quando aveva a 59 anni? Gli indizi sin qui raccolti porterebbero tutti in quella direzione. La Ford Fiesta inabissata a oltre 80 metri di profondità nel lago d’Iseo era intestata a lui. Si è risaliti grazie alla targa. Ma questo non basta per poter affermare con certezza che lo scheletro ripescato dagli abissi sia quello dello scomparso. Si procederà al riconoscimento attraverso i denti, o quello che è rimasto e il test del dna. Ma c’è un altro dettaglio che potrebbe risultare utile ai carabinieri del comando provinciale, coordinati dal colonnello Paolo Storoni, che ha seguito in prima persona tutte le delicate fasi del ripescaggio. Tilotta aveva una gamba più corta dell’altra, zoppicava.

Un particolare confermato anche dal fratello Diego (un altro fratello dello scomparso vive in Francia). Ebbene, la Ford Fiesta a lui intestata aveva il cambio automatico, un accorgimento proprio di chi ha qualche anomalia. E questo dettaglio potrà fornirlo solo l’autopsia, quando verrà effettuata e affidata all’anatomopatologa Cristina Cattaneo, dell’Istituto di medicina legale di Milano. I resti sono giù al Labonof di Lambrate, il laboratorio di antropologia e odontologia forense. Dall’autopsia, come ha confermato il procuratore aggiunto, Maria Cristina Rota, si potranno avere elementi importanti.

Il pm che si occupa del caso, Giancarlo Mancusi, intanto ha aperto un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere, anche se allo stato, per gli inquirenti, è davvero prematuro sbilanciarsi. Certo dall’accertamento cadaverico forse potranno arrivare quelle indicazioni che dovrebbero indirizzare le indagini in un verso o nell’altro. Può essere qualsiasi cosa, un omicidio, ma anche u tragico incidente stradale, o un suicidio. Terzo passo, un consulente dovrà indicare eventuali anomalie riscontrate sulla Ford Fiesta. L’auto è coperta di ammaccature, la parte anteriore è completamente distrutta, con uno strato di ruggine. Infine la testimonianza della moglie albanese Elva Kurti, oggi 44enne, che ne denunciò la sparizione tre giorni dopo, prima di sparire nel nulla da Scanzorosciate nel 2007. La donna si è fatta viva mercoledì, quando dal Montenegro ha telefonato ai carabinieri di Bergamo, dicendosi pronta a farsi interrogare.

La settimana prossima sarà a Bergamo. Il suo racconto è importante per ricostruire la vita di Tilotta. Che a detta del fratello, pare frequentasse strani giri, ambienti vicino alla prostituzione. Insomma, un lavoro lungo, quello che attende gli investigatori, e ci vorranno giorni, forse settimane, per riuscire a mettere assieme tutti i pezzi di questo puzzle che sta appassionando tutti gli abitanti del Sebino, come dimostra la larga partecipazione di curiosi presente giovedì a Tavernola Bergamasca e che hanno seguito le fasi del ripescaggio da parte dei militari della marina militare. Francesco Donadoni