Strage di via Palestro, ecco chi è la misteriosa ''biondina'' alla guida dell'autobomba

L'indagata, 57 anni, residente in provincia di Bergamo, avrebbe guidato la Fiat Uno che danneggiò il Padiglione di Arte Contemporanea e provocò cinque morti

Un' immagine d' archivio dell'attentato a via Palestro a Milano, il 27 luglio 1993

Un' immagine d' archivio dell'attentato a via Palestro a Milano, il 27 luglio 1993

Bergamo, 3 marzo 2022 - Dopo quasi 30 anni potrebbe avere un volto e un nome la misteriosa ''biondina'' delle stragi mafiose. La Procura di Firenze, nell'ambito delle nuove indagini sugli attentati terroristico-eversivi del 1992-93, ha indagato una donna sospettata di essere coinvolta, in particolare, nella strage del 27 luglio 1993 in via Palestro a Milano: un'autobomba danneggiò il Padiglione di Arte Contemporanea e provocò cinque morti. I militari della sezione Anticrimine dei Carabinieri del Ros di Firenze, su delega dei due procuratori aggiunti Luca Tescaroli e Luca urco, sotto il coordinamento del procuratore capo Giuseppe Creazzo, ieri hanno eseguito un decreto di perquisizione, ispezione e sequestro in un'abitazione in provincia di Bergamo: l'indagata è R.B., 57 anni, residente ad Albano Sant'Alessandro. La donna è accusata di essere "coinvolta nell'esecuzione materiale, con funzioni di autista" della Fiat Uno, imbottita di esplosivo, utilizzata per colpire il Padiglione di Arte Contemporanea "quale alto e irripetibile simbolo del patrimonio nazionale", come si legge negli atti della perquisizione.

I magistrati della Direzione distrettuale antimafia ipotizzano che la 57enne avrebbe agito "in concorso con appartenenti a Cosa Nostra già condannati con sentenza passata in giudicato"