
Daniel Manda ha aggredito sua moglie nel posteggio della Lidl di Seriate Alla donna ha inferto quattordici coltellate
Daniel Manda ha colpito la moglie "in modo inequivocabile per cagionare la morte della vittima, in considerazione della gravità e del numero delle lesioni inferte, oltre quattordici (indirizzate al viso, al collo, al costato e alla schiena)". È un passo dell’ordinanza con cui il gip Lucia Graziosi ha convalidato l’arresto e la custodia cautelare in carcere. Per il gip si tratta dell’unica misura idonea, in quanto l’indagato è ritenuto "incapace di controllare adeguatamente i relativi impulsi, in assenza di freni inibitori". Il 48enne romeno durante l’interrogatorio di convalida ha scelto la via del silenzio. Deve rispondere di tentato omicidio e stalking. Lunedì mattina si è avventato con un coltello con una lama di 15 centimetri contro la moglie Daniela, 39 anni, romena, magazziniera, mentre stata andando al supermercato Lidl di Seriate. La donna, che si trova al reparto di Chirurgia del Papa Giovanni XXIII, non è morta "solo per il coraggioso intervento di terzi, presenti in loco, e per il conseguente arrivo delle forze dell’ordine", i carabinieri della Tenenza di Seriate, la cui caserma si trova a pochi metri dal market. Per il giudice delle indagini preliminari l’esigenza cautelare è dettata dal "quadro della personalità dell’indagato, in difetto di debito di autocontrollo, così da denotare una spiccata, allarmante pericolosità sociale", evidenziando il rischio di reiterazione del reato.
Il gip parla anche "gravità indiziaria". L’autotrasportatore, residente a Pedrengo assieme ai due figli di 18 e 14 anni, a novembre aveva patteggiato a 2 anni e 4 mesi per maltrattamenti nei confronti della moglie. Sentenza che era stata impugnata: è stata presentata istanza in Cassazione, ma l’udienza non è stata fissata. Il pm ha disposto il sequestro dei cellulari di marito, moglie e figli, oltre che l’acquisizione di chat in romeno con l’amica della vittima.
Francesco Donadoni