Sofia Goggia annuncia il ritorno dopo l’infortunio: “Ho pensato di essere morta”

La campionessa bergamasca di sci è ferma da otto mesi a causa di una grave frattura a tibia e malleolo, ma è pronta a rinascere: “Ho sperimentato il gelo e il buio, ma ora mi sento bene”

Sofia Goggia (Ansa)

Sofia Goggia (Ansa)

Si dice pronta a un atteso, attesissimo ritorno Sofia Goggia, la campionessa bergamasca di sci medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2018. Dopo otto mesi dal grave infortunio che l’ha costretta allo stop più lungo della sua carriera, la sciatrice ha riferito all’Ansa che il suo obiettivo è partecipare alla competizione di Beaver Creek, magari sfidando Lindsey Vonn: cioè il weekend americano dal doppio appuntamento, con discesa e Super-G fissati il 14 e 15 dicembre.

“Lì vorrei rientrare”, ha detto Goggia durante il Media Day della Fisi. L’infortunio avvenuto lo scorso febbraio durante un allenamento, una frattura di tibia e malleolo, lo ha definito “il più pesante” della sua vita. Un periodo durissimo da un punto di vista emozionale: “Ho patito molto, soprattutto i primi mesi. Per due mesi – ha raccontato – ho pensato di essere morta. Umanamente, ho sperimentato il gelo e il buio. È stato molto pesante su tanti aspetti: fisicamente, mentalmente ed emotivamente. Però devo dire che già dall’operazione tutto è andato alla perfezione, forse anche meglio delle aspettative. Adesso mi sento veramente bene, anche mentalmente riesco a fare delle cose che prima, avendo la piastra, non mi fidavo a fare. Mi sporcava le emozioni sugli sci. Ho voglia di sciare, ho voglia di provarci”.

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Goggia ha in testa un programma molto chiaro per tornare al top, senza mettersi troppa pressione: “Mi sono impegnata a fondo per cercare di tornare la miglior Sofia che potevo essere. Voglio appoggiarmi a questa stagione senza alcuna aspettativa. Sarei disonesta intellettualmente se parlassi di obiettivi oggi senza neanche aver toccato la neve. Bisogna valutare le cose con lucidità, bisogna creare una progressione. A breve rimetterò gli sci, con un lavoro molto blando, anche per riprendere confidenza con lo scarpone. Poi andrò in America a Copper Mountain l'11 novembre e un mese dopo vorrei tornare in gara”.

La gara è l’orizzonte, come ricompensa per lo sforzo profuso durante la riabilitazione. “Non ho ancora svolto neanche un giorno sugli sci. Quindi per me è veramente una condizione di tabula rasa, un foglio bianco dove c'è la voglia di scrivere e di creare un percorso. Sembra nuovo per quella che è stata la complessità dell'infortunio che ho subito ma che comunque in realtà conosco perché non è il primo infortunio da cui torno. Questa volta mi sono davvero scoperta estremamente fragile. Ma come si dice a Bergamo: 'mola mià”.