REDAZIONE BERGAMO

Siti contaminati Bergamasca ai vertici

La provincia è seconda solamente a quella di Milano. Una novantina le aree. distribuite in 50 Comuni

Contaminati. La provincia di Bergamo occupa, dietro quella di Milano, la seconda posizione della classifica riguardante le province più inquinate della Lombardia.

Secondo l’ultimo aggiornamento, risalente ad ottobre, dell’Agisco (Anagrafe e gestione integrata dei siti contaminati), gestita da Regione Lombardia e dall’Agenzia regionale per la protezione ambiente, sono 89 nella Bergamasca i siti contaminati rilevati.

Tuttavia l’attività di bonifica sul territorio non si è fermata: è stato infatti pubblicato anche l’elenco aggiornato dei siti bonificati, che nella Bergamasca è aumentato rispetto all’agosto del 2019, passando da 124 a 143.

Gli 89 siti contaminati sono distribuiti in 50 paesi all’interno della provincia.

Bergamo è il comune che ne ha di più, in tutto 18. Dopo c’è Treviglio con 7, di cui 3 presenti nelle aree industriali in attività ex stabilimento Baslini ora Habita srl (nelle aree esterne, però, la bonifica è stata completata), nella Farchemia srl e nelle industrie chimiche Bonomelli spa.

Dopo Treviglio c’è l’area di Zingonia, dove la concentrazione di insediamenti industriali è grande e, quindi, anche il rischio di casi di inquinamento.

Ma cosa vuol dire un sito contaminato? Prima di tutto si accerta se sono state superate le concentrazioni soglia di contaminazione in merito ad aria, suolo, sottosuolo, acque di falda e superficiali.

Se questo superamente c’è stato, si procede a verificare metri cubi o quadri di terreno, aria o acqua inquinati e quali sono le sostanze inquinanti.

L’ultimo step è l’analisi del rischio: qualora le concentrazioni rilevate siano superiori a quelle determinate con l’Analisi di rischio, allora il sito è dichiarato contaminato.

M.A.