Sono stati condannati a una sanzione di 2.550 euro a testa, in sostituzione di due mesi di carcere, per truffa e sostituzione di persona. Nel mirino, due bolognesi residenti in provincia di Como, lei 41 anni e lui 48, entrambi con precedenti. Vittima della truffa, la ex compagna dell’uomo, anche lei bolognese di 48 anni, e madre del primo figlio di lui, oggi diciassettenne. Tutto è iniziato nel 2016, quando il figlio della vittima, con cui da qualche tempo si erano interrotti i rapporti dopo che si era trasferito con il papà e la nuova compagna nel Comasco, le aveva scritto un messaggio. "Possiamo sentirci solo su WhatsApp, di nascosto", e lei pur di riallacciare il legame col figlio incrinato dopo la causa di separazione con il padre, ha acconsentito. Centinaia i messaggi scambiati tra il gennaio 2016 e il novembre 2018. In questi, il figlio raccontava alla mamma le difficoltà economiche in cui versavano il padre e la nuova compagna, che non potevano comprargli l’apparecchio per i denti di cui lui aveva bisogno, né permettersi i plantari ortopedici per le scarpe. E la mamma non si è tirata indietro: nel giro di due anni ha spedito al conto corrente della nuova compagna del marito quasi 23mila euro. Finché, a dicembre 2018, la donna ha ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto. All’altro capo del filo, il figlio: "Mamma, dopo tutto questo tempo sono riuscito a trovare il tuo numero di nascosto dalla compagna di papà". E quando la madre gli ha fatto presente che loro in quei due anni si erano sentiti assiduamente, il ragazzino è caduto dalle nuvole. Ora la quarantottenne proseguirà con la causa civile per cercare di recuperare il denaro sottrattole. F.O.
CronacaSi spaccia per il figlio e truffa l’ex moglie. Scoperto e condannato