FRANCESCA MAGNI
Cronaca

Segnaletica in Braille sulla Presolana, ma il sentiero divide

Percorsi più accessibili, anche ai disabili. A lavori ormai conclusi si alza il coro dei dubbiosi: perché cambiare il panorama?

Sentieri Presolana

Bergamo, 7 novembre 2019 -  Si possono dire conclusi i lavori lungo il primo tratto del sentiero 315, che conduce al rifugio baita Cassinelli, ai piedi della Presolana. Si tratta di un sentiero che ha preso vita grazie a un cospicuo finanziamento pari a 40mila euro, promosso dal Rotary club città di Clusone, con l’obiettivo di rendere accessibile il percorso ai non vedenti e diversamente abili, attraverso il progetto “Segnaletica in Braille Orobie bergamasche“.

Nello specifico, l’intervento sul primo tratto di strada ha visto la rimozione di molteplici ostacoli, tra cui radici e pietre, che hanno portato all’ampliamento del sentiero di ben un metro di larghezza, così da agevolare il passaggio di un disabile su sedia a rotelle o di un non vedente e del suo accompagnatore. «Il risultato raggiunto finora è estremamente soddisfacente – dichiara il presidente del Rotary club di Clusone, Antonio Gonella –. Dopo la salita inaugurale alla quale hanno partecipato simbolicamente due persone non vedenti e un disabile su joelette, domenica 27 ottobre, i lavori sono stati sospesi per il periodo invernale, per poi ripartire in primavera, quando si interverrà sul secondo lotto, con la messa in sicurezza delle scarpate, il posizionamento di corrimano per superare gli ostacoli e di batti bastone per agevolare gli escursionisti non vedenti».

Nella primavera del 2020, inoltre, è prevista la realizzazione di tre stazioni sensoriali, una concentrata sul tatto, con sculture lignee zoomorfe, una legata all’udito, dove il pubblico potrà soffermarsi e ascoltare i suoni del bosco, mentre la terza prevede una piattaforma dotata di mappa tattile, per orientarsi in rapporto alla Presolana. Ma ecco che, non appena terminato il primo lotto di lavori, non hanno tardato ad arrivare le polemiche sulla necessità di alterare un sentiero escursionistico preesistente, con l’obiettivo di renderlo agibile al pubblico. Non sono mancate polemiche e duri commenti, riportati dalla penna del giornalista Andrea Gennari Daneri e ripreso, successivamente, dal blog di Alessandro Gogna, che accusa il Rotary di voler arrivare più facilmente dal Passo Presolana alla baita Cassinelli (rifugio intitolato - per volere del Comune di Castione della Presolana - a Carlo Medici, guida alpina e pioniere dell’alpinismo nella bergamasca), attraverso l’apertura, quasi forzata, all’interno del bosco, a colpi di ruspa. Dal canto suo, il progettista Pierangelo Oprandi fa sapere di avere operato nel pieno rispetto dell’ambiente.