Azzano, scuola ostaggio dei vandali: studenti sorvegliati a vista nei bagni

Ombrelli nei wc e danneggiamenti. Il preside decide di reagisce

Una bidella ripulisce una classe (Foto d'archivio)

Una bidella ripulisce una classe (Foto d'archivio)

Bergamo, 20 marzo 2017 - In bagno con la scorta. È l’iniziativa presa ad Azzano dal dirigente della scuola media di via Don Gonella, Alfonso Cicchirillo, dopo gli atti di vandalismo che negli ultimi tempi hanno interessato i servizi igienici: ombrellini portatili infilati nei water per intasare lo scarico, bottiglie di succhi di frutta gettate nella turca o sparse sul pavimento, termovalvole dei caloriferi danneggiate. Per fronteggiare la situazione, il preside ha deciso di usare il pugno di ferro.

«Alla luce di quello che è accaduto - spiega - sono state individuate alcune modalità di controllo per prevenire ulteriori atti di danneggiamento e utilizzo improprio dei bagni. Il docente che autorizza l’alunno a recarsi ai servizi, deve registrare l’orario di uscita e rientro in aula. Un collaboratore scolastico, inoltre, regolerà il flusso degli alunni verso i bagni facendo in modo che i ragazzi non vi stazionino per lungo tempo e che contemporaneamente vi siano all’interno non più di tre alunni per volta. Anche le famiglie dei nostri ragazzi sono state invitate a sensibilizzare i figli sul rispetto degli ambienti scolastici. Per fortuna, almeno per ora, siamo riusciti ad arginare il fenomeno».

Dal momento che i responsabili degli atti vandalici non sono stati identificati, non è stato possibile intervenire con provvedimenti punitivi. Tra l’altro, da questo anno scolastico, chi non rispetta le regole non può più scontare la classica sospensione a casa. I giorni di allontanamento forzato dai banchi vengono infatti convertiti in ore di volontariato in varie associazioni di Azzano San Paolo. Un piano realizzato a più mani, in collaborazione con il Progetto giovani del paese, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Alfonso Cicchirillo e il Laboratorio delle Comunità di cui fanno parte le agenzie del Comune che si occupano, a vario titolo, dei preadolescenti e adolescenti. Prima di arrivare alla soluzione estrema della sospensione, in sostanza, è necessario un lavoro di sostegno all’interno dell’istituto scolastico per intervenire sui ragazzi più problematici. Ciò è possibile attraverso il contributo di alcuni psicologi e il coinvolgimento dei genitori. Spiega Mauro Zerbini, coordinatore del Progetto giovani: «Bisogna costruire le condizioni utili a fare in modo che si crei anche una riflessione interna alla scuola rispetto al tema del vandalismo».