Scritte no vax in Fiera, simbolo della lotta al Covid

Il sindaco leghista di Treviglio: "Auguro alle forze dell’ordine di individuare i responsabili"

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Ormai stanno colpendo in tutta la provincia. Specie dove sono stati allestiti i centri vaccinali. Sono i no vax, che questa volta hanno lasciato il segno alla Fiera di Treviglio, gestita dall’Asst di Bergamo Ovest. Lo stile e le sigle sono i soliti: "No nazi pass" e "Il vax uccide" con lo spray rosso. Una fotografia del muro imbrattato è stata pubblicata su Facebook dal sindaco leghista Juri Imeri: "Le forze dell’ordine stanno già lavorando per individuare i responsabili. Mi auguro che vengano rapidamente identificati". La Fiera di Treviglio è stata a lungo un punto di riferimento per la lotta al Covid tra tamponi (da venerdì trasferiti a Caravaggio) e vaccinazioni (a Spirano).

Attualmente non vengono più effettuate attività sanitarie e, come avvenuto per la Fiera di Bergamo, i padiglioni dovrebbero tornare presto a ospitare eventi, in attesa del futuro ampliamento. Treviglio arriva dopo il centro vaccinale di Dalmine e dopo le scritte all’ospedale di Alzano Lombardo e al cimitero di Nembro, due dei paesi della Media Valle Seriana fra i più colpiti dalla prima ondata. A Nembro, dopo il primo episodio del 6 gennaio, nella notte tra il 19 e il 20 i no vax sono tornati a imbrattare il muro di uno dei luoghi simbolo della pandemia. "Il governo nazista con i suoi protocolli assassini ha voluto i nostri cari morti per C-19! Ora impone vax mortali. Bergamo vuole verità e giustizia per i morti. Libertà per i vivi", era scritto sui volantini sparpagliati a terra dentro e fuori il cimitero. Poi 1.500 messaggi si erano riversati sulla pagina Facebook del Comune: insulti, frasi sconclusionate, luoghi comuni no vax e parole d’ordine complottiste tanto che il sindaco aveva deciso di chiudere la pagina, consegnando tutti i messaggi ai carabinieri, con una denuncia.

F.D.