
Sciopero, l’invasione dei lavoratori. Settemila in piazza a Brescia
Circa 7mila persone in piazza a Brescia per lo sciopero di 8 ore proclamato da Cgil e Uil contro la manovra e la politica economica del governo. Pullman sono arrivati da tutta la provincia, con lavoratici e lavoratori che hanno inondato il centro, partendo da piazza Garibaldi e colorando il centro di rosso e di blu, rispettivamente i colori dei due sindacati, fino a piazza Vittoria. Alte le adesioni dalle fabbriche: secondo i dati diffusi dalla Fiom di Brescia, la media delle adesioni è stata del 70%, con punte sopra il 90% per Isoclima Rezzato, Fonderie San Zeno, Pintinox Sarezzo, Redaelli Gardone, Imp Pasotti Pompiano, Ime Manerbio, Zincatura Bresciana, Stanadyne Castenedolo. "Questa piazza di Brescia – ha detto il segretario regionale della Cgil, Alessandro Pagano, nel suo discorso in piazza Vittoria – è la migliore risposta ai tentativi del ministro Matteo Salvini di zittirci. I lavoratori non sono soli, devono sapere che i sindacati ci sono, difenderanno i lavoratori e si prenderanno la responsabilità di organizzare ancora manifestazioni del genere". Brescia è stata uno dei fulcri delle manifestazioni nazionali, non solo per i numeri di adesione, ma anche per la presenza del segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri (Maurizio Landini, segretario della Cgil, era invece a Torino). Il numero uno della Uil è tornato sulla precettazione che, ad esempio, il 17 novembre scorso ha di fatto annullato lo sciopero della categoria dei trasporti. "Si continua a provare ad impedire un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Non può esserci qualcuno che dica "non si può fare" se agiamo nel rispetto della legge. Quella di oggi a Brescia è una richiesta al Governo ad ascoltare chi è in difficoltà e chi non è d’accordo". In primo piano, i temi caldi del lavoro, evidenziati da tutte le categorie presenti: sicurezza sul posto di lavoro, perdita di potere d’acquisto, salari tra i più bassi d’Europa, pensioni povere per i giovani lavoratori. "Siamo in piazza anche oggi - ha sottolineato Bombardieri- perché restano irrisolti i problemi principali sociali ed economici del nostro Paese: la perdita del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni, il mancato rinnovo dei contratti, la sicurezza sul lavoro, il fisco, la previdenza".
Federica Pacella