FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Sara Centelleghe massacrata con 67 forbiciate in casa sua, parla l’assassino: “Ero strafatto di droga”

Costa Volpino: Jashandeep Badhan, 20 anni, ha chiesto di essere sentito dal pm titolare del fascicolo, Gianpietro Golluccio, che contesta oltre all’omicidio volontario anche una serie di aggravanti che valgono l’ergastolo

A sinistra, Badhan Jashandeep. A destra, Sara Centelleghe

A sinistra, Badhan Jashandeep. A destra, Sara Centelleghe

Costa Volpino (Bergamo) – Ha chiesto di essere sentito dal pm titolare del fascicolo, Gianpietro Golluccio. Martedì Jashandeep Badhan, 20 anni, origini indiane, in carcere a Pavia per l’omicidio della 18enne Sara Centelleghe, uccisa con 67 forbiciate nella tarda serata del 26 ottobre 2024 nell’abitazione di via Nazionale, a Costa Volpino, assistito dall’avvocato Grittini davanti al sostituto avrebbe confermato quanto emerso in sede di interrogatorio. Che quella sera era strafatto di droga.

L’ammissione: “Avevo assunto cocaina, eroina e cortisone”

Sollecitato dal pm, che contesta oltre all’omicidio volontario una serie di aggravanti che valgono l’ergastolo (di aver commesso il fatto a scopo di rapina, quella della minorata difesa) Badhan avrebbe aggiunto che prima aveva assunto cocaina, eroina e anche del cortisone, un mix di sostanze capaci di mandarti in corto circuito. Che fosse alterato, lo dimostra, come ha spiegato l’imputato, che era alla ricerca di sostanza che lo tranquillizzasse, in particolare dell’hascisc che aveva cercato invano a casa della 18enne.

Quando Badhan aveva fatto irruzione in casa della vittima, lei stava dormendo. A svegliarla di soprassalto erano stati i rumori provocati dal 20enne indiano che stava rovistando nell’abitazione alla ricerca dello stupefacente. Aveva rovistato anche nello zainetto della ragazza. Sara se l’era trovato davanti all’improvviso e non ha avuto via di scampo: è stata la sua condanna a morte. Il difensore di Badhan, senza anticipare le sue strategie, sta valutando se chiedere la perizia psichiatrica per il suo assistito. 

Le aggravanti

Come detto, oltre all’omicidio, il pm gli contesta l’aggravante di aver commesso il fatto a scopo di rapina; di aver agito con crudeltà (anche per via del numero dei colpi inferti), di aver agito di notte, e di aver profittato di circostanze, luogo e tempo tali da ostacolare la difesa. Aggravanti da ergastolo.

L’incursione

Sara Centelleghe frequentava la classe quinta del liceo Piana di Lovere con indirizzo umanistico. I suoi compagni avevano organizzato per lei la festa di compleanno. Quella sera l’imputato si era introdotto nell’abitazione della vittima perché era convinto di trovare hashish custodito da una amica comune di Sara e dell’imputato che quella sera era ospite a casa della vittima.

Le manette

Aveva poi fatto ritorno nella sua abitazione, a pochi metri da quella della ragazza uccisa e qui è stato raggiunto la mattina successiva a quella dell’omicidio dai carabinieri che lo avevano arrestato dopo aver ascoltato varie testimonianze. Il giovane di origine indiana, figli di genitori bene inseriti nel contesto locale, confessò il delitto senza mai sapere spiegare il reale motivo di un gesto così violento. Venne sorpreso dalla vittima, nella sua camera, mentre frugava in una borsa alla ricerca della droga – così ricostruirono gli inquirenti – e da lì la lite e la colluttazione costata la vita alla giovane.