Rota Imagna, i piccoli ucraini in hotel: tutto a spese del Comune

Tra le varie iniziative umanitarie per aiutare i fuggiaschi, spicca nella Bergamasca questa proposta. E l’accoglienza durerà fino alla fine dell’emergenza

Arrivati in valle Imagna i bambini ucraini profughi di guerra

Arrivati in valle Imagna i bambini ucraini profughi di guerra

 

Rota Imagna (Bergamo), 5 aprile 2022 -  Dovevano restare per qualche giorno, invece rimarranno fino a quando l’emergenza non si concluderà a spese dell’amministrazione comunale che li ospita all’albergo Posta. Tra le varie iniziative umanitarie per aiutare i profughi ucraini, spicca nella Bergamasca la proposta del piccolo comune di Rota Imagna, paese di 900 abitanti a 26 chilometri da Bergamo. Il sindaco Giovanni Locatelli, nei giorni scorsi, al termine del vertice che si è tenuto in prefettura per l’accoglienza dei bambini provenienti dall’Ucraina, l’ha detto chiaro e tondo: "I cento bambini che sono nostri ospiti rimarranno con noi fino alla fine dell’emergenza". Un atto di grande coraggio, quello del primo cittadino di Rota Imagna, visto che l’amministrazione comunale dovrà pagare 45 euro per bambino al giorno. Moltiplicato per cento fa 4.500 euro. "Si è vero - ammette Locatelli -, certo che costano. Dobbiamo pagare l’albergo, ma sappiamo bene che le risorse ci sono. Non facciamo un salto nel buio, abbiamo le spalle coperte. Ci sono le risorse dello Stato e quelle della Regione. Inoltre, ci sono anche aziende e persone che si sono dette disposte a dare una mano. Un esempio? i bambini hanno bisogno del barbiere e il barbiere si è offerto gratuitamente. Hanno bisogno del dentista e due dentisti si sono offerti di lavorare gratuitamente". "Che cosa dovevamo fare? - prosegue il primo cittadino - Dividere questi ragazzini, magari dieci bambini in dieci comuni diversi? Così, dopo tutti i traumi che hanno vissuto, si sarebbero magari trovati separati dai loro migliori amici. No, è importante che stiano tutti insieme. I bambini ucraini fanno anche scuola, hanno i loro educatori, è presente anche un tutore legale che arriva con loro dall’Ucraina".

"Adesso ci stiamo attrezzando perchè i ragazzi possano riprendere la scuola a distanza, in Dad: si collegheranno con tre scuole - elementari, medie e superiori - del loro Paese. Non è semplice ma è importante. Da noi comunque studiano, fanno i compiti, giocano. Abbiamo fatto anche delle partite di calcio e hanno fatto anche delle gite. Un momento emozionante? Quando hanno ricevuto la vista del calciatore dell’Atalanta Ruslan Malinovsky, ucraino come loro". "E’ chiaro che alla fine dell’emergenza, quando nel loro Paese la situazione sarà tranquilla, i bambini torneranno nelle loro città. Hanno un forte senso di appartenenza e gli adulti sanno che loro sono il futuro dell’Ucraina, ci credono fortemente". "Vogliamo che questo soggiorno - è l’auspicio del sindaco Giovanni Locatelli - resti nella loro memoria come qualcosa di buono, che magari allevierà un poco le ferite".