Bergamo, a processo per un pugno all’avversario

Nel 2015 la partita di calcio tra dilettanti era finita in rissa. Ora la vicenda arriva in tribunale

Dal cartellino rosso all'aula di tribunale

Dal cartellino rosso all'aula di tribunale

Bergamo, 9 gennaio 2018 -  Una partita tra dilettanti Csi, ultima spiaggia per chi ancora non si è rassegnato ad appendere le scarpe bullonate al chiodo, si è trasformata in un ring. Ne ha fatte le spese D.C., attaccante dell’Oratorio Villaggio degli Sposi: ha rimediato un pugno al naso, prognosi di 20 giorni. A mandarlo al tappeto, il centrocampista degli Amici di Verdello, S.Ce., che non ha terminato la partita perché espulso. Per l’episodio il comitato sportivo di Bergamo gli aveva comminato una squalifica di 8 giornate. Di quel pugno, a distanza di due anni, si occupa ora il tribunale, dove ieri mattina c’è stata la prima udienza per lesioni, nonostante non ci sia stata denuncia e la vicenda quindi potesse essere archiviata solo con un risarcimento.

I fatti risalgono al febbraio del 2015. In programma la partita del campionato dilettanti a undici tra Oratorio Villaggio degli Sposi e Amici di Verdello, finita 2-2, con tre espulsi dopo una rissa che ha portato in campo anche polizia, carabinieri e ambulanza del 118. Ad accendere la miccia una rimessa laterale. I due giocatori avversari litigano su chi deve battere palla, ne nasce una discussione. La situazione degenera in un parapiglia fra più giocatori. All’improvviso, secondo l’accusa, Ce.(difeso dall’avvocato Rocco Disogra) avrebbe scagliato un pugno così violento da tramortire C. (difeso dall’avvocato Cristina Maccari) finito a terra con il viso ridotto a una maschera di sangue, come hanno raccontato ieri in aula i suoi compagni. A testimoniare anche l’arbitro. Impacciato tra i non ricordo e i non ho visto, ha fatto infuriare il giudice Anna Ponsero, che lo ha richiamato: "Con questo suo comportamento rischia di essere incriminato per falsa testimonianza". In pratica, non aveva assistito al pugno ma lo aveva scritto sul referto. Il fattaccio gli era stato raccontato poi nello spogliatoio. Prossima udienza il 12 aprile quando, oltre a due testimoni, ci sarà anche la discussione.