(Bergamo)
Proprio nei giorni in cui la Bergamasca è sconvolta dalla storia dei due bambini di Pedrengo, secondo gli inquirenti uccisi dalla madre che non sopportava il loro pianto, arriva dalla Valle Brembana una vicenda con protagonista un neonato, che si è conclusa con un lieto fine: la nascita in auto, grazie al sangue freddo del padre. Tutto inizia domenica sera, quando due giovani sposi, residenti a San Giovanni Bianco raggiungono l’ospedale Papa Giovanni XXIII. Sono le 21,30 e la donna, che è incinta, da ore avverte contrazioni sempre più frequenti. Arrivati all’ospedale, però, il personale sanitario, dopo il monitoraggio e la visita, decide di rimandare a casa la coppia in quanto le contrazioni della donna sono troppo irregolari. I due giovani accettano il consiglio dei medici e fanno ritorno a San Giovanni Bianco. Una volta rientrati a casa, la situazione precipita. Appena entra nella sua abitazione, la donna si accorge che le si sono rotte le acque. Il marito la carica quindi di nuovo in auto e riparte verso Bergamo. "Non abbiamo nemmeno provato a fermarci al presidio ospedaliero di San Giovanni Bianco, perché sapevamo già che ci avrebbero rimandato al Papa Giovanni di Bergamo", spiegano i due coniugi.
Lungo il tragitto, nei pressi del comune di Botta di Sedrina, la nascita del piccolo Luca. I due sposi si fermano in una zona appartata e chiamano il 112. In soli sette minuti, intorno alle 23,50, l’uomo, con grande sangue freddo e grazie anche all’assistenza al cellulare del Primo Soccorso, riesce a far nascere il bambino. Poco dopo arriva l’ambulanza che porta mamma, papà e neonato a Bergamo. "Il parto è stato veloce – ricordano con emozione i giovani sposi -, siamo stati fortunati perché, dopo il pianto immediato, abbiamo capito che nostro figlio aveva cominciato a respirare. Per fortuna non ci sono state complicazioni". Michele Andreucci