Riciclaggio, duemila casi sospetti: in un anno il 27% in più

Il report della Banca d’Italia sui flussi di denaro: il dato del 2021 supera quello del periodo pre-Covid ed è il peggiore dal 2009

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Le segnalazioni di operazioni sospette per possibile riciclaggio, dopo la frenata dovuta alla pandemia, lo scorso anno sono schizzate alle stelle anche nella Bergamasca, con un aumento superiore ai livelli pre-Covid.

È quanto emerge dal recente report dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia che si dedica all’analisi dei flussi di denaro. Nel 2021 in provincia di Bergamo si sono contati 1.952 "alert", di cui 1.042 tra gennaio e giugno e 910 tra luglio e dicembre, in crescita del 27% rispetto ai 1.537 del 2020. E il dato del 2021 è il più alto dal 2009. Nell’ultimo anno pre-pandemia, il 2019, le segnalazioni erano state 1.823, nel 2018 1.571, nel 2017 1.562 e nel 2016 1.895. La tendenza al rialzo si osserva ovunque: le segnalazioni registrate in Lombardia nel 2021 sono state 25.447, con un incremento del 30% rispetto alle 19.632 del 2020, e anche in questo caso sui massimi livelli di sembre. Finora, infatti, l’anno record era stato il 2016, con 25.373 "alert", mentre nel 2019 si era a quota 20.934. La Bergamasca, così come la Lombardia cresce di più rispetto alla media nazionale, perché il report di Bankitalia rendiconta per il 2021 un totale di 139.524 segnalazioni sospette in tutta Italia, con un incremento del 23,3% rispetto al 2019. Il secondo semestre del 2021 in particolare, si legge nel documento, "completa un anno di crescita vigorosa delle segnalazioni di operazioni sospette: dopo l’eccezionale andamento registrato nel primo semestre (32,4% in più) le 69.401 "Sos" (acronimo che sintetizza le segnalazioni di operazioni sospette) ricevute nei mesi da luglio a dicembre confermano il perdurare di una dinamica importante, con un aumento del 15,2% nel confronto con i corrispondenti mesi del precedente anno". Ma per quale ragione il 2021 evidenzia questa crescita? Negli ambienti investigativi bergamaschi, e nazionali, sono principalmente due le chiavi interpretative utilizzate per spiegare l’andamento: da un lato c’è la normativa che si è fatta sempre più stringente (sempre più soggetti sono tenuti a inviare gli "alert" non appena si trovano di fronte a transazioni opache), poi c’è l’aumento concreto dei volumi dell’economia sporca, dopo l’anno del Covid e ora in uno scenario che irrora parecchia liquidità.

Michele Andreucci