Bergamo – Utilizzavano passamontagna e maschere da clown sul volto. Armati con pistole semiautomatiche e non esitavano a malmenare i cassieri per intimorirli e costringerli a farsi consegnare il denaro in cassa. Scene che si sono ripetute come una sorta di copione. Stesso modus operandi messo in atto per rapinare sale slot a Brembate, Martinengo (due volte) e Treviglio, colpi tra dicembre e marzo 2022 per un bottino di 29mila euro. Un gruppo composto da sei persone ritenuti responsabili di quelle rapine. Ieri in udienza preliminare davanti al gup Federica Gaudino la sentenza di condanna.
La pena più alta per G. M. 35 anni, di Casirate, attualmente in carcere a Bergamo (difeso dall’avvocato Impellizzeri): condannato a 8 anni (il pm aveva chiesto 9 anni); due anni e 5 mesi per la sua ex moglie, B.T. 28 anni, libera (avvocato Cainarca); P.P. 56 anni, di Merlino (Lodi), pure in carcere a Bergamo, condannato a 6 anni e 10 mesi; stessa pena per sua moglie T. P, 54 anni (ai domiciliari), entrambi assistiti dall’avvocato Cainarca. Cinque anni per R. P. 56 anni, della provincia di Cosenza, a cui è contestato solo il colpo di Treviglio, attualmente in carcere alla casa circondariale di Castrovillari (assistito dall’avvocato Pucci). Un sesto uomo era stato denunciato.
Per tutti gli imputati sono state concesse le attenuanti generiche con criterio di equivalenza riuniti sotto lo stesso vincolo della continuazione. Occorre sottolineare che G.M. attualmente è in carcere anche per maltrattamenti e violenza sessuale a danno della sua ex moglie. Il processo è alle battute finali. Una banda violenta quella che si muoveva tra Melzo e la Bergamasca.
Entra in azione la prima volta il 14 dicembre 2022 a Brembate. L’obiettivo è la sala slot Ca’ Rotonda. I colpi venivano organizzati con anticipo e pianificati. A Brembate due entrano nella sala slot, poi altri due e infine una quinta persona che aveva il compito di fare il palo. Volto travisato, armi in pugno. Puntano una pistola al gestore della sala slot: bottino 6.150 euro. Utilizzano due auto diverse con targhe rubate. La scena si ripete 5 giorni dopo alla sala slot Gold Cherry di Martinengo, anche qui il cassiere viene preso in ostaggio e minacciato fino a quando non consegna i soldi. Gli rubano anche “Gratta&vinci“ e biglietti della lotteria, poi lo spingono in bagno. Passano ancora 9 giorni e il 28 dicembre la banda mette nel mirino il Green Bar di Treviglio.
Usano una Fiat Panda rossa noleggiata nel Milanese e acquistano maschere da clown. Ma qualcosa va storto e i rapinatori fanno appena in tempo a salire sulla Panda che sulla loro scia si mette la volante del Commissariato di Treviglio. Ne nasce un inseguimento che dura fino a Pozzuolo, dove la banda abbandona l’auto e riesce a dileguarsi nel buio. A bordo rimane la refurtiva. I rapinatori sanno di avere il fiato sul collo e di essere tenuti d’occhio eppure, il 12 marzo, tornano all’opera di nuovo al Gold Cherry di Martinengo: è l ’ultimo colpo.