Processo a Romana Menganziol: presunti mercenari inviati in Ucraina per combattere con i filorussi

Romana Menganziol, 66enne di Gussago, è imputata di arruolamento con finalità di terrorismo: stando all'accusa nel 2015 avrebbe inviato mercenari in Ucraina. Ieri i testimoni hanno negato di aver combattuto.

Continua in Assise il processo per Romana Menganziol, la 66enne di Gussago imputata di arruolamento con finalità di terrorismo: stando all’accusa nel 2015 avrebbe reclutato mercenari poi inviati in Donbass per combattere negli squadroni filorussi. Titolare di un’agenzia di sicurezza, la Victoria Security con sede a Londra, Menganziol era già stata coinvolta in inchieste della DDA di Genova e la sua posizione era stata archiviata ma la pm Erica Battaglia ha riacceso i riflettori su di lei, attribuendole l’invio di almeno tre foreign fighters a Donetsk e Lugansk, nell’Ucraina in guerra, con il paravento delle missioni umanitarie. Ieri sono proseguite le testimonianze dei presunti mercenari, che come già avevano fatto nella precedente udienza altri hanno negato avere combattuto laggiù. "Siamo partiti convinti che per tre mesi avremmo fatto sorveglianza a un magazzino, invece una volta in Ucraina ci hanno detto che avremmo dovuto arruolarci, ma io mi sono rifiutato", ha riferito uno di loro. Peccato che in una email a Menganziol il teste avesse scritto di non poter proseguire la missione "non essendoci più le condizioni né garanzie sugli stipendi".