Più imprese pagano in ritardo Alla scadenza della fattura solo la metà salda la merce

La Lombardia resta la più puntuale, ma nell’ultimo trimestre del 2022 il trend è cambiato. Anche nelle province più virtuose le aziende hanno allungato i tempi rispetto a settembre

di Luca Balzarotti

Un’impresa su due non riesce a pagare i fornitori con puntualità. La Lombardia resta la regione dove le aziende accumulano meno ritardi nel saldo delle fatture, ma il (lieve) calo registrato nella parte finale del 2022 inverte una curva in continua costante crescita da due anni. Per gli economisti, si tratta di un primo segnale da monitorare con attenzione nei prossimi mesi. A fine settembre 2022 il 50,6% delle aziende pagava la merce alla scadenza della fattura, a fine anno il dato è stato rivisto al ribasso: 50,3%. A rilevarlo è lo Studio Pagamenti aggiornato al 31 dicembre 2022 e realizzato da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information. Persino nelle province più virtuose, come Bergamo, le imprese hanno fatto più fatica: l’indice di puntualità è sceso dell’1,5%. Andamento negativo anche a Monza (-1,3%), Milano (-1,2%) e Varese (-0,8%), tutti con una flessione superiore alla media regionale, mentre Cremona ha chiuso con -0,1%.

Sondrio, la provincia più puntuale con il 63,1% delle aziende in grado di rispettare i tempi, è stabile, così come Brescia, dove si registra il secondo miglior risultato della Lombardia (59,5%). Per trovare variazioni positive rispetto al terzo trimestre dell’anno bisogna spostarsi nella Bassa Lombardia: Pavia e Lodi, le due aree con un tasso di puntualità più basso della regione (43% e 44,8%), sono quelle dove si è avvertito un miglioramento significativo, con rilevazioni positive del 2,3% e dell’1,8%. Un discorso a parte merita invece Milano, storicamente la meno puntuale della Lombardia, costretta a rivedere ancora al ribasso il tasso di aziende che saldano le fatture alla scadenza naturale (41,2%, -1,2% rispetto a settembre 2022). Per interpretare questi numeri occorre analizzare l’andamento dei settori dell’economia, che presentano comportamenti diversi.

I più puntuali restano i servizi finanziari, con il 52,5% delle imprese in regola. Tuttavia, il dato del quarto trimestre peggiora la rilevazione del periodo precedente (53,5%). Il più in difficoltà si conferma il commercio al dettaglio: solo il 30,8% delle aziende non accumula ritardi. Insieme alla finanza, l’industria che ha dimostrato di avere maggiore liquidità in cassa per saldare le fatture sono la filiera gomma-plastica e quella della carta. La difficoltà ad acquistare materie prime per la produzione ha scatenato una corsa ai fornitori che hanno privilegiato chi paga puntualmente, migliorando di conseguenza il comportamento delle abitudini delle aziende del settore. A differenza di quanto si potesse immaginare, i settori più energivori hanno saputo comportarsi meglio, con il 48,6% delle attività dell’acciaio in grado di pagare nei tempi. Risposte positive anche dalla carta (46,4% puntuali) e dalla siderurgia (45,1%). Le imprese della ristorazione, della grande distribuzione e dell’industria alimentare hanno accumulato i maggiori ritardi. Solo il 18,9% delle aziende della ristorazione è riuscita a saldare le fatture alla scadenza naturale, mentre il 19,2% ha posticipato il pagamento oltre un mese dopo. Andamento analogo anche nella grande distribuzione, con il 19,9% di operatori puntuali e il 12,5% in grave ritardo.