
Brescia, i tre organizzatori già condannati. Formula dubitativa per altri due
Lacrime e abbracci al termine dell’udienza. Perché il gup ha assolto tutti, anche se per ragioni diverse. I tre organizzatori della piattaforma sono stati prosciolti in virtù del “ne bis in idem“, che impedisce un secondo processo per i medesimi fatti dopo una sentenza definitiva; mentre i due coimputati sono stati assolti con formula dubitativa. Si parla del “Berlusconi Market“, nel Dark Web, dove prima dello smantellamento si procacciava di tutto, dai Kalashnikov alla droga. La pm Erica Battaglia si imbattè nell’emporio fuorilegge indagando sul terrorismo. I promotori della piattaforma sono tre ex studenti pugliesi che oggi hanno 30 anni e sono brillanti professionisti. Uno è cardiologo, l’altro ingegnere biomedico, il terzo un tecnico esperto in cybersicurezza informatica.
Già condannati a quattro anni e rotti per associazione a delinquere finalizzata a una serie di reati, i tre sono tornati a processo, stavolta in abbreviato, in compagnia di un fratello e un cugino. Le contestazioni maturate dall’inchiesta originaria a questo giro si concentravano sulla cocaina che gli imputati avrebbero smerciato con annunci online e campagne promozionali. Le cessioni venivano remunerate in criptovaluta.
I cinque imputati tra il 2017 e il 2019 avrebbero processato 40mila transazioni ma gli ex studenti hanno collaborato consegnando alla Procura le credenziali di 2,5 milioni in criptovalute, ieri dichiarate confiscate dal gup. La Procura aveva chiesto la condanna ma ieri il gup ha accolto la tesi delle difese.
B.Ras.