Guasto fa saltare le fermate della linea ferroviaria Como-Lecco, i pendolari restano ad aspettare

Ennesimo disservizio sulla tratta. Il portavoce dei viaggiatori: "Sarebbe bastata un po’ di buona volontà".

Pendolari aspettano il treno

Pendolari aspettano il treno

Anche andare al lavoro è un’odissea per i pendolari della ferrovia Como-Lecco che sanno quando partono, forse, ma spesso non quando arrivano e se arrivano. L’ultima disavventura, ma solo in ordine di tempo, è capitata loro nella serata di martedì. "Alle 18.37 Trenord ci ha comunicato che il treno 10438 che parte da Molteno alle 18.35 e arriva a Como San Giovanni alle 19.18 e il convoglio 10441 che parte da Como alle 19.41 e arriva a Lecco alle 20.44 non avrebbero circolato per un guasto - spiega Giovanni Galimberti, portavoce dei pendolari della Como-Lecco - Il suggerimento che ci è arrivato dall’azienda era di aspettare un’ora il treno successivo, ovvero il 10440 con partenza da Molteno alle 19.35 e arrivo a Como alle 20.18 e per quelli diretti a Lecco il 10443 che doveva partire da Como San Giovanni alle 20.41 e arrivare in città alle 21.34". Il problema è stato che il treno diretto a Lecco non ha portato tutti i passeggeri a destinazione.

"Il treno 10443 è l’ultimo di giornata diretto a Lecco, ma è una sorta di espresso, che ferma solamente a Como Camerlata, Cantù e a Molteno, saltando Albate Trecallo, Brenna-Alzate, Anzano del Parco, Moiana, Casletto-Rogeno, Oggiono, Sala al Barro-Galbiate e Valmadrera". Un pendolare partito alle 20.41 ha chiesto al personale di bordo se potevano effettuare tutte le fermate, altrimenti sarebbe stato costretto a scendere a Merone per andare a piedi fino a Rogeno.

"La risposta che ha ricevuto dal capotreno è stata che le fermate non sarebbero state effettuate perché l’azienda non aveva avvisato il personale e non avevano l’autorizzazione per farlo - conclude Galimberti - Una situazione assurda, non solo per i viaggiatori in partenza da Como che dovevano scendere in una delle fermate non previste, ma anche per i viaggiatori che dovevano salire sul treno in quelle stazioni, in poche parole per chi doveva salire nelle stazioni non servite dal 10443 si sono dovuti attaccare al tram. Clienti dimenticati, clienti ignorati, insomma, tutt’altro che clienti. A nostro avviso sarebbe bastata la volontà da parte del personale di chiamare la sala operativa e richiedere di poter effettuare tutte le fermate. E poi ci chiamano clienti".