Omicidio di Morengo, perché Sandra Fratus è stata condannata a 21 anni

La donna uccise con una coltellata il marito violento. I giudici: “C’è stata sproporzione nella difesa”

I carabinieri in via Umberto I a Morengo sul luogo del delitto. L’omicidio risale al 25 novembre scorso

I carabinieri in via Umberto I a Morengo sul luogo del delitto. L’omicidio risale al 25 novembre scorso

Bergamo, 30 giugno 2023 – Un rapporto "malato" quello descritto nelle motivazioni della sentenza dalla Corte (presidente Giovanni Petillo, a latere il collega Stefano Storto). "Ingabbiata" Sandra Fratus, 52 anni, di Morengo, condannata a 21 anni per l’uccisione (con una coltellata) del compagno Ernest Emperos Mohamed, 31 anni, nigeriano, la sera del 25 novembre 2022 nell’appartamento di via Umberto I a Morengo. Fratus si è venuta a trovare in questa condizione "perché costui l’aveva più volte lusingata, facendole credere che un giorno l’avrebbe sposata". E l’omicidio è maturato al culmine dell’ennesima lite e dell’aggressione subita dall’imputata, dopo che la vittima l’aveva colpita all’altezza della tempia facendole perdere gli occhiali. I suoi difensori, Vanessa Bonaiti e Pietro Ferrari, avevano puntato sull’assoluzione per legittima difesa. Una tesi che non ha convinto la Corte.

"Si può concordare con la difesa che Mohamed Ernest avesse posto una condotta aggressiva nei confronti della Fratus, tale da determinare un pericolo attuale di offesa". Quella notte la vittima era stata più volte aggredita. "Tuttavia, va sottolineato che la scriminante invocata richiede un altro requisito. Ossia la necessarietà della difesa".

La storia di quella tragica notte raccontata dall’imputata evidenzia come "costei, se effettivamente avesse ritenuto di poter essere esposta ad ulteriori e più gravi aggressioni, avrebbe potuto allontanarsi dall’abitazione, rifugiandosi dai suoi vicini, ovvero chiedere l’intervento delle forze di polizia. Occorre altresì rilevare che l’imputata, prima di colpire il compagno, aveva già telefonato al figlio chiedendogli di venire in suo aiuto". C’è poi il principio della proporzionalità tra offesa e difesa.

"A fronte del colpo ricevuto al volto, la Fratus reagì impugnando un coltello da cucina che si trovava in casa e con questo colpì con unico fendente al cuore il suo convivente, una condotta non solo non necessaria, ma per l’appunto di gran lunga squilibrata".