LUCA BALZAROTTI
Cronaca

Natale, il valore dell’artigianato. La spesa sale a 4,3 miliardi il 63% destinato all’alimentare

La stima sui consumi delle famiglie: Milano e Brescia tra le prime cinque a livello nazionale. Lodi e Sondrio sono nelle retrovie. Per la tavola previsto un esborso di 2,7 miliardi.

Natale, il valore dell’artigianato. La spesa sale a 4,3 miliardi il 63% destinato all’alimentare

Natale, il valore dell’artigianato. La spesa sale a 4,3 miliardi il 63% destinato all’alimentare

Le famiglie lombarde spenderanno 4,3 miliardi in vista di Natale: 2,7 per alimentari e bevande, il resto per prodotti e servizi legati alle festività. La previsione è dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, che ha elaborato i dati Istat analizzando i consumi medi mensili dei nuclei familiari a livello territoriale e l’incremento del valore delle vendite al dettaglio (+28,3%) che caratterizza il mese di dicembre nell’ultimo triennio rispetto alla media annuale. L’indagine riguarda l’acquisto di prodotti e servizi proposti dalle 51mila imprese artigiane attive in Lombardia in 47 settori differenti (146mila addetti). Secondo le previsioni, le famiglie lombarde spenderanno di più nell’artigianato: 4,3 miliardi (17,5% del totale nazionale) davanti a Lazio con 2,4 miliardi, Veneto (2 miliardi) e Campania (1,9 miliardi). Milano e Brescia occupano la seconda e la quinta posizione nella graduatoria nazionale delle province con 1,4 miliardi e 512 milioni di previsione di spesa: nel Milanese poco meno di un miliardo sarà destinato all’acquisto di alimentari e bevande legati al Natale, 548 milioni agli altri prodotti e servizi delle festività, su tutti idee regalo che spaziano dai giocattoli alla moda, dagli utensili per la casa a oggetti di arredo, cartoleria, liberi e servizi per la cura della persona.

La spesa stimata nella Bergamasca per l’artigianato è di 452 milioni, di cui 284 per alimentare e bevande. Seguono Monza con 364 milioni (229 per alimentare e bevande), Como con 251 milioni (157 per prodotti per la tavola), Pavia con 235 (148 per pranzi e cenoni). Cifre inferiori ai 200 milioni nelle altre province: 165 milioni a Mantova (104 per alimentare e bevande), 147 milioni a Cremona (92 per l’enogastronomia), 139 a Lecco (87 per la tavola). Lodi e Sondrio sono i due territori dove la stima della spesa per l’artigianato è più bassa con 94 e 76 milioni: di questi 59 e 48 sono destinati ad alimentare e bevande.

Secondo Confartigianato, il “paniere“ di beni e servizi artigianali elaborato per la “slitta di Babbo Natale“ sarà meno soggetto all’inflazione: i prezzi dei prodotti strettamente legati alle festività sia per la tavola sia come idee regalo più gettonate saranno più cari del 4,4%, meno di quelli del tradizionale “carrello della spesa“ (+6,1%), i beni necessari che vengono acquistati tutto l’anno. La “slitta“ lombarda, inoltre, crescerà meno dello stesso paniere a livello nazionale (+4,8%) ed europeo (+5,2%), ad accezione di tre province: Lodi (+5,1%), Milano e Varese (+4,8%). Brescia, Bergamo, Mantova, Pavia e Cremona, invece, conterranno il caro-vita sugli articoli artigianali natalizi sotto il 4%.