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Il cassonetto di Canonica dove è rimasto intrappolato il giovane Costantin
Canonica (Bergamo) – Si chiamava Costantin Antoine, romeno, 23 anni, residente a Fara Gera d’Adda con alcuni parenti, a distanza di qualche centinaio di metri dalla piazzola ecologica dove è avvenuto il dramma. È l’identità del giovane morto dopo essere rimasto incastrato nel cassonetto di vestiti usati a Canonica d’Adda.
Il giovane non aveva precedenti, quindi non era mai stato schedato o fotosegnalato, fatto che ha reso all’inizio ancor più difficile identificarlo, senza contare che in tasca non aveva alcun documento.
![Costantin Antoine](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZTIxZmIyNzAtMGQ1YS00/0/costantin-antoine.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
Secondo le ultime ricostruzioni, effettuate dalle immagini delle telecamere, il 23enne sarebbe arrivato nella discarica di via dell’Artigianato intorno alle 2 di lunedì, quando era ancora buio. Ha scavalcato la recinzione che, a destra dell’ingresso, separa la piazzola da una ditta privata. In seguito, si è diretto al cassonetto giallo, introducendosi con testa e braccia, fino al torso. Sarebbe stato a quel punto che il romeno si è reso conto che non poteva più muoversi, né cercando di entrare completamente, né tentando di uscire.
Intorno, essendo una zona di capannoni, non c’era nessuno e potrebbe aver cercato di urlare per richiamare l’attenzione di qualcuno, ma invano. Secondo il medico del 118, giunto sul posto dopo la chiamata dei soccorsi, la morte è sopraggiunta per asfissia da schiacciamento del diaframma. Tra l’incidente e il ritrovamento del corpo sarebbero passate circa sei ore.