ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Cronaca

Milano c’è: "Ma serve il vero Mirotic"

L’ex Roberto Premier: "Brava Germani, però la finale sarà Olimpia-Virtus. Messina? In ogni caso deve restare" .

Milano c’è: "Ma serve il vero Mirotic"

Milano c’è: "Ma serve il vero Mirotic"

Roberto Premier, due Coppe dei Campioni, una Intercontinentale, una Korac, 5 Scudetti e 2 Coppe Italia con Olimpia Milano. Un cuore rimasto biancorosso, che analizza la semifinale in arrivo con la Pallacanestro Brescia. Dopo un avvio complesso la squadra biancorossa ha risolto sul 3-1 la serie con Trento.

Che indicazioni possiamo cogliere?

"La prima partita mi pare più un classico infortunio di percorso. Un avversario affrontato a cuor leggero, magari non rendendosi conto di essere ai playoff. Può essere anche stato un bene perchè questo apre il cervello dei giocatori, e direi che nelle partite successive si è visto. E’ stato un 3-1 abbastanza facile in fin dei conti. Bastava i guardava roster, anche se due gare sono state giocate senza Shields in casa Olimpia. E non parliamo dell’ultimo arrivato, ma di uno dei migliori realizzatori della squadra". Avvio a cuor leggero. Capitava anche a suo tempo?

"Difficile che a noi capitasse nei playoff ecco. Succedeva più facilmente ad inizio campionato o a metà stagione. Una fase diciamo così di rilassamento, in cui si pensava di più alla Coppa che al campionato. Ma siccome la squadra era formata da determinate persone, che conoscevano bene i playoff, ci facevano capire chiaramente che era ora di essere duri dal primo minuto. Sono gare senza futuro, contro avversari che giocano al duecento per cento per sfruttare l’occasione".

Si sa, i playoff sono un’altra storia...

"Ogni partita singola ha una sua storia, finita quella partita c’è la seconda e ne comincia un’altra. Non è un campionato di trenta partite in cui si può recuperare". Ha parlato dell’assenza di Shields. C’è chi dice che Shabazz Napier ne abbia giovato...

"Non c’entra niente. Sicuramente il fatto di avere più tempo per giocare, di pensare di poter rischiare qualcosa di più, lo ha aiutato. Però mi pare che i ruoli siano ben definiti, si gioca da un anno intero in questa maniera. Con Napier, con Shields, con gli altri".

Con Trento non ha impressionato Nikola Mirotic, il re del mercato europeo. Si aspettava qualcosa di più?

"È un ottimo giocatore, con una grande tecnica, una grande classe, che secondo me va supportata molto dalla squadra. Nel momento in cui manca quel tipo di sostegno, o viene un po’ dimenticato, o non viene sfruttato nella maniera giusta, perde molto a livello di impatto offensivo. Ha bisogno del supporto di tutti, anche perché viene marcato alla grande. Non è uno che si mette da solo nella situazione di creare, inventare".

Da sabato sarà serie di semifinale con Brescia.

"Brescia è un’ottima squadra, è arrivata terza invece che prima per pochissimo, dimostrando di essere un gruppo di livello. Se fai una prima fase così vuol dire che vai affrontato con tutte le dovute cautele. Da rispettare al 100%, se ti distrai un attimo si fa dura".

Finale Olimpia-Virtus?

"Milano e Bologna sono due squadre che hanno un roster di super eccellenza. Una è stata nelle primissime posizioni di EuroLeague, l’altra ha i giocatori che ha… direi che dovrebbe essere ancora la finale. Poi se la giocheranno, la Virtus avrà il fattore campo ma le vedo al 50%". Intanto, tra mille difficoltà, Ettore Messina pare destinato a restare al timone della squadra sino al 2026. Concorda?

"Sono cose di società, non voglio intromettermi. È stato confermato sino al 2026. Se a loro va bene così non c’è niente da dire. Male non ha fatto, al tempo stesso si può dire che è mancato qualcosa. Ma qui non posso dimenticare anche il fattore sfortuna: tanti giocatori sono mancati in momenti chiave. In futuro mi auguro che la ruota giri".