FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Mamma licenziata, anzi no. Lieto fine alla Reggiani

La solidarietà dei colleghi e l'eco nazionale, a Grassobbio l'azienda riapre le porte alla dipendente: da venerdì al lavoro

Il presidio di solidarietà dei colleghi

Grassobbio (Bergamo), 7 giugno 2017 - La mamma bergamasca licenziata dalla Reggiani Macchine di Grassobbio,  una volta rientrata dalla maternità lo scorso settembre, tornerà a lavorare. Il lieto fine è stato scritto dopo una lunga trattativa e cinque ore di discussione. Da venerdì, la mamma potrà tornare in azienda con la mansione di impiegata e con la garanzia del mantenimento dello stesso stipendio che percepiva prima della sospensione. "Finalmente ho riottenuto un posto di lavoro – ha detto felice la lavoratrice dopo settimane di preoccupazione – e per questo vorrei ringraziare tutti coloro che in modi diversi mi hanno fatto ottenere questo risultato, compresi i miei colleghi che hanno scioperato compatti".

"Siamo soddisfatti per aver ottenuto una ricollocazione che all’inizio sembrava impossibile", ha commentato Andrea Agazzi, rappresentante della Fiom-Cgil di Bergamo.  Nell’accordo sottoscritto tra le parti è stato precisato che alla mamma non si precluderà la possibilità di una crescita professionale. La vicenda aveva attirato anche l’attenzione del presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, che aveva espresso solidarietà alla lavoratrice. La quale, senza alcun preavviso, dopo 15 anni trascorsi alla Reggiani Macchine di Grassobbio, martedì 23 maggio aveva ricevuto alla lettera di licenziamento. 

Alla Reggiani  lavorano 230 persone, di cui 130 circa sono impiegati. Quando la notizia del licenziamento è esplosa in tutta la sua forza, molti colleghi della donna venerdì 26 maggio avevano deciso di attuare uno sciopero e un presidio per manifestare tutta la loro solidarietà.  Il caso da locale è diventato nazionale e a quel punto i responsabili dell’azienda hanno iniziato a ritrattare. «"Tra l’altro, nelle ultime settimane la Reggiani – continua Agazzi della Fiom-Cgil – ha organizzato una iniziativa per valorizzare il ruolo delle donne in fabbrica: il caso del licenziamento davvero è stato un episodio stonato".