DANIELE DE SALVO
Cronaca

L’ultimo viaggio. Simone e Nicholas il dolore degli amici: "La vita è ingiusta"

Cremeno, i funerali dei cugini morti nell’incidente di sabato notte. La mamma del ragazzo ancora in coma: "Non sentitevi in colpa" . .

L’ultimo viaggio. Simone e Nicholas il dolore degli amici: "La vita è ingiusta"

L’ultimo viaggio. Simone e Nicholas il dolore degli amici: "La vita è ingiusta"

CREMENO (Lecco)

"Non sentitevi in colpa, ho il cuore spezzato anche io". A chiederlo alle mamme di Simone e Nicholas, i due cugini di 21 e 22 anni che sabato notte sono morti in un incidente stradale all’uscita dalla discoteca sul lungolago di Lecco, è stata la mamma di Alessio, l’unico superstite dello schianto. Lo ha fatto ieri pomeriggio dal pulpito della chiesa della Sacra Famiglia ai Noccoli di Cremeno, dove ieri sono stati celebrati insieme i funerali dei due giovani. "Non conoscevo Simone, suo figlio, ma sono sicura che era un bravissimo ragazzo", ha proseguito la mamma di Alessio, rincuorando Renata, la mamma di Simone, che era alla guida della Toyota Yarsi su cui viaggiavano tutti e tre insieme. "Ale e Nicholas sono cresciuti assieme, per me Nicholas era come mio figlio ed è come se lo avessi perso anche io come te", ha aggiunto la mamma di Alessio rivolgendosi a Sonia, mamma di Nicholas. "Vi prego – ha insistito – non sentitevi in colpa per nulla". Parole non di circostanza né facili quella della mamma di Ale, perché suo figlio, sebbene sopravvissuto, è ricoverato in coma in gravissime condizioni. È intubato e versa in pericolo di vita. È già stato operato d’urgenza una volta, ha riportato traumi cranico, toracico, alla colonna vertebrale e diverse fratture, il suo quadro clinico è veramente disperato. All’ultimo saluto di Simone Combi, Ringhio per gli amici, e di Nicolas pure lui Combi, hanno partecipato centinaia e centinaia di persone, coetanei e adulti, praticamente tutti gli abitanti di Cassina Valsassina e Cremeno dove i due abitavano, perché le due comunità sono come grandi famiglie, dove il dolore di uno è il dolore di tutti. "Eravate gentili, avevate il cuore puro e genuino", li hanno ricordati i coetanei della loro compagnia. Il coadiutore don Gianmaria Manzotti invece ha parlato "del loro sorriso e della loro spensieratezza". Al termine della cerimonia religiosa, sul sagrato della chiesa, i feretri dei due ventenni, portati a spalla dagli amici, sono stati salutati con palloncini bianchi e celesti lasciati volare in cielo, come loro sono volati in cielo, ma anche come i colori delle maglie dei calciatori della Calcio Lecco di cui erano tifosi. A scortarli pure gli atleti della loro Polisportiva Stella Alpina con le bandiere bianche e rosse.