L’Olimpia più vincente? È quella nel sociale

Con ’’One Team ’’ è prima in Europa. Samaden: "Lavoriamo in quartieri difficili coinvolgendo i giocatori della prima squadra" .

L’Olimpia più vincente? È quella nel sociale

L’Olimpia più vincente? È quella nel sociale

Se c’è un’Olimpia che in Europa ha fatto fatica sul campo, ce n’è un’altra che fuori dal parquet primeggia da anni.

E’ la divisione dei progetti di responsabilità sociale dell’Olimpia Milano che in queste ultime stagioni ha sempre meritato il podio nelle iniziative One Team (la ’’competizione’’ che coinvolge i team di Eurolega e EuroCup), vincendo nell’ultima annata anche il trofeo più ambito. E’ solo una parte di tutte le attività extra che l’Olimpia Milano svolge in connessione con il territorio. Un’area che coinvolge la parte promozionale con l’Armani Junior Program, quella sociale e di sostenibilità con One Team, quella di formazione legata al proprio settore giovanile e quella anche commerciale con i campus.

Michele Samaden, 35 anni, dirige con entusiasmo tutte queste attività di CSR, dopo essere cresciuto dentro la società partendo da allenatore del minibasket. "Ammetto di essere molto fortunato a ricoprire un ruolo per attività che non tutti i club riescono ad avere. È la testimonianza di quanto questa società sia sensibile verso questi temi".

Qual è l’obiettivo di tutte queste attività insieme?

"Vogliamo creare una comunità educante. Restituire al territorio quello che lo stesso ci dà ogni giorno. Appassionare sempre di più a questo sport, diffondere la passione per il basket, ma anche sostenere ragazzi fragili che tramite lo sport possono trovare sicurezze".

Qual è l’iniziativa di cui va più orgoglioso?

"Questo Natale abbiamo coinvolto nella festa oltre 500 persone usando il basket come aggregatore per fare qualcosa di importante. Abbiamo impacchettato con giocatori, allenatori, genitori delle società del nostro progetto (l’AJP negli ultimi 6 anni è passato da 60 società a 160), 2600 kit alimentari insieme a Rise Against Hunger da mandare al popolo ucraino in difficoltà".

Un progetto che le piacerebbe fare in futuro?

"Ogni anno pensiamo a come AJP possa evolvere. Mi piacerebbe proseguire sulla linea di quest’anno che, per la prima volta, ha allargato le nostre iniziative sul territorio anche nazionale. L’Olimpia può essere un riferimento importante in tutta Italia".

La vittoria in One Team è la vostra Eurolega, quale progetto vi ha fatto vincere?

"Sono molto orgoglioso che ci sia stata riconosciuta continuità ad alto livello. Dietro a questi risultati c’è uno sviluppo del progetto a Gratosoglio, quartiere difficile, presso l’Istituto Arcadia. Abbiamo coinvolto anche i nostri ambassador Datome e Hines, vogliamo accendere qualche scintilla di speranza nei ragazzi".

Sandro Pugliese