
Sono sempre di più a Bergamo i nuclei familiari che soffrono di fragilità economica. È quanto emerge dal report redatto dai Servizi Sociali di Palazzo Frizzoni, secondo il quale nei primi 6 mesi del 2022 sono già più di 500 le domande di reddito di cittadinanza, la misura di contrasto alla povertà, presentate da cittadini residenti nel capoluogo orobico, rispetto allo stesso periodo del 2021. Da gennaio a giugno sono 4.203 le richieste pervenute al controllo anagrafico, di cui 2.605 prese in carico dai Centri per l’impiego e 1.598 dai Servizi Sociali del Comune, in quanto presentate da persone ritenute inabili al lavoro. In seguito ai controlli richiesti dall’Inps ed effettuati dalla polizia locale, 3.915 domande sono risultate positive, ovvero presentate correttamente da persone con i requisiti in regola, mentre 277 sono risultate negative, avanzate da chi non ne aveva il diritto e pertanto revocate.
Undici pratiche sono in fase di lavorazione. Nel 2021 le richieste totali erano state 3.713, di cui 1.412 in assegnazione al Comune e 2.301 al Centro per l’impiego. L’identikit della persona che percepisce il reddito di cittadinanza è quello di una famiglia composta da una sola persona, fra i 35 e i 50 anni, italiana. Il 67% dei beneficiari del Comune di Bergamo sono italiani, il 33% sono stranieri. La rilevazione di fine 2021 segnalava il 64% di italiani e il 36% di stranieri. La composizione dei nuclei familiari per il 40% è formata da una persona, il 17% da due, e una media dell’8-9% vede nuclei con 3, 4, 5 componenti, 50 i nuclei con più di 5 componenti. Le nazionalità dei beneficiari sono diverse: 907 beneficiari sono italiani, 79 marocchini, 72 boliviani, 45 bengalesi, 35 rumeni. Tutte le altre nazionalità, che sono 39, hanno invece numeri ridotti. Più del 50% dei soggetti ha età comprese tra i 35 e i 50 anni, il 28% tra i 51 e i 60 anni. Secondo il report, più del 60% di questi soggetti non ha mai svolto un’attività regolare, se non lavoretti temporanei a volte senza una retribuzione riconosciuta. Chi percepisce il reddito è chiamato a svolgere lavori socialmente utili per otto ore alla settimana: integrazione ai collaboratori scolastici, supporto al servizio della scuola e del territorio, cittadinanza al sostegno della giustizia, trasporto e consegna dei pasti a domicilio. M.A.