
La Tmg va in “soccorso” di Firenze. L’impresa edile valtellinese, un’eccellenza in provincia di Sondrio ma anche in Italia, costruirà infatti un grande bacino di contenimento per le piene dell’Arno e del Bisenzio. Un’opera essenziale per ovviare alle esondazioni che, ciclicamente, colpiscono Firenze e le zone circostanti quali Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Campi Bisenzio provocando danni all’ambiente. Firenze, storicamente, ha subito una serie di inondazioni che ne hanno cambiato il volto. Famosa fu quella del 1966 che colpì l’intero bacino idrografico dell’Arno. La Tmg, impresa dinamica con sede a San Pietro Berbenno, costruirà una cassa di espansione, la più grande presente nel territorio toscano capace di contenere 11 milioni di metri cubi d’acqua, nel territorio del Parco del Renai, posto appena fuori Firenze, e quest’opera è stata inserita nel Piano di Bacino del Fiume Arno – Stralcio Rischio Idraulico. L’intervento verrà effettuato su un terreno di 195 ettari impegnerà la Tmg per i prossimi tre anni e avrà un costo di 13.2 milioni di euro. E per far capire l’importanza di tale opera basti dire che alla cerimonia per l’apertura dei cantieri c’erano presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni. "La Tmg è un’impresa molto dinamica che lavora a livello nazionale – dice Luigi Bonù, direttore tecnico della Tmg – effettua lavori di sistemazione montani, messa in sicurezza di tratti fluviali ed esegue importanti lavori infrastrutturali con mezzi e attrezzature di ultima generazione".
Un’eccellenza quindi in Valle che, oltre ad occupare parecchi operai e quindi a dare lavoro a tanti valtellinesi, punta molto sulla modernità dei mezzi a disposizione per i quali ha investito tanto denaro. E anche in un periodo come questo, in cui parecchie imprese chiudono i battenti, la Tmg è sulla breccia con lavori di grandissimo spessore. "La scorsa settimana c’è stata l’apertura dei cantieri nel parco del Renai, a Signa (Fi), dove la Tmg costruirà la cassa di espansione più grande della Toscana, una vasca, un serbatoio capace di contenere 11 milioni di metri cubi d’acqua e che contribuirà a risolvere il problema dell’esondazione dei fiumi Bisenzio e Arno che, ogni qualvolta le piogge si infittiscono, provocano danni in tutta la zona e quindi anche a Firenze". Luigi Bonù spiega bene quali siano le funzioni dell’opera. "Quando il livello del fiume Arno sale in maniera vertiginosa, l’acqua risale lungo il Bisenzio provocando inondazioni dei territori di una zona bellissima (posta in parte all’interno del Parco del Renai che ogni anno ospita qualcosa come 1.500.000 visitatori, ndr.). E per ovviare a questo problema serve una vasca che riesca a raccogliere una grande quantità di acqua come quella che la Tmg andrà a costruire nei prossimi tre anni". Inoltre verrà costruita, sempre a cura della Tmg, un’altra opera. "Sì, all’interno del Parco del Renai verrà collocato un ponte in acciaio". Oggi più che mai le infrastrutture vanno costruite seguendo tutte le norme relative alla salvaguardia dell’ambiente. "Ovviamente, tutti i lavori saranno eseguiti seguendo alla lettera tutte le normative riguardanti il rispetto ambientale. Siamo all’interno di un parco naturale, con regole e norme ben precise. Per esempio in questo momento i lavori non possono incominciare perché è il periodo della nidificazione di alcune specie". Incominceranno appena possibile, termineranno in tre anni e consegneranno alla Toscana una vasca che potrà salvare Firenze e le zone limitrofe da future inondazioni".
Fulvio D’Eri