REDAZIONE BERGAMO

La mini-mazzetta costa cara a ispettore Ats, tre anni e otto mesi

Bergamo, il reato di concussione è stato riqualificato in induzione indebita. "Pensavo che la busta contenesse gli auguri"

È stato condannato a 3 anni e 8 mesi per aver preso da una barista di Albino una busta contenente 300 euro in banconote da 50. Dopo la lettura della sentenza lui, B.C. 67 anni, di Nembro, ispettore del Dipartimento di prevenzione igienico-sanitaria dell’Ats (è stato licenziato a pochi mesi dalla pensione) esce dal tribunale affiancato al suo avvocato Federico Pedersoli (foto) e ai suoi familiari. Il collegio del giudice Stefano Storto (a latere i colleghi Guadagnino e Ruggeri) ha riqualificato il reato originario di concussione in induzione indebita, mentre è stato assolto dalla contestazione più lontana nel tempo, una tentata violenza sessuale con concussione che risale al 2012, ormai prescritta. All’Ats, unica parte civile, vanno 300 euro di risarcimento. Disposta anche la confisca di 800 euro. Il pm Maria Esposito nella precedente udienza aveva chiesto una condanna a 5 anni e mezzo di carcere, il difensore l’assoluzione. "È una sentenza che rispetto ma che non condivido — ha commentato l’avvocato Pedersoli —. Leggerò con attenzione le motivazioni (depositate entro 90 giorni) e faremo appello, perché sono convinto, oltre che giuridicamente, intimamente, che il mio assistito sia innocente". L’ex ispettore venne arrestato il 6 dicembre 2017 dagli agenti della Polstrada di Bergamo. Era appena uscito dal bar, addosso aveva 6 banconote da 50 euro in una busta che poi aveva stracciato. Nelle dichiarazioni spontanee disse di essere "convinto che la busta ricevuta contenesse gli auguri di Natale. Invece c’erano i soldi. Li ho messi in tasca e volevo tornare indietro per restituirli. Ma mi hanno fermato gli agenti". Ha raccontato che per questa vicenda è stato costretto ad assumere ansiolitici per attacchi di panico causati dall’essersi visto "una pistola puntata contro a 3 metri di distanza al momento dell’arresto". Era finito in carcere, poi ai domiciliari per sei mesi. F.D.