La lezione dei bambini "Cari vandali annoiati Ora venite ad aiutarci"

Barbariga, la risposta “gandhiana“ dei bimbi di quarta elementare indirizzata a coloro che hanno strappato gli alberi appena piantati.

La lezione dei bambini  "Cari vandali annoiati  Ora venite ad aiutarci"

La lezione dei bambini "Cari vandali annoiati Ora venite ad aiutarci"

di Federica Pacella

Una risposta “gandhiana“, che forse non ci si aspetterebbe da bambini di 8 o 9 anni. Eppure le lezioni più grandi arrivano spesso proprio dai più piccoli, come dimostra la storia della classe IV della scuola primaria “Alessandro Manzoni“ di Barbariga. L’antefatto: una decina di giorni fa i soliti vandali si sono divertiti a strappare gli alberi piantati dagli alunni della primaria in valle Co’, una zona del comune della Bassa bresciana dove non ci sono telecamere. Difficile, quindi, che si arrivi ai responsabili, che se la sono presa con piante a cui i bambini e le bambine avevano addirittura dato un nome. I bambini hanno prima esternato la loro costernazione in una lettera al sindaco, che poi hanno incontrato di persona. A seguito dell’incontro, hanno deciso di scrivere una lettera aperta direttamente ai vandali, a cui hanno raccontato il loro stato d’animo. "All’inizio eravamo tristi, dispiaciuti ma anche un po’ arrabbiati – hanno scritto - poi però abbiamo cercato di reagire pensando a cosa potessimo fare e siamo andati a dar da bere alle nuove piantine. Ad un’azione negativa abbiamo risposto con un’azione positiva". I piccoli spiegano che vorrebbe sapere il perché di questa azione, ai danni dell’ambiente. E aggiungono: "Se avete fatto questo gesto perché eravate annoiati vi invitiamo ad impiegare il vostro tempo con gesti di solidarietà verso le persone e l’ambiente. Siamo comunque sicuri che c’è del buono anche in voi, basta solo che ci crediate e cercate di farlo emergere. Vi salutiamo con un ultimo consiglio: se avete tempo per distruggere tutto, avrete anche il tempo per aiutarci. La prossima volta venite con noi che ci divertiamo". L’insegnante Cinzia Deloria assicura che è tutta farina del loro sacco: "Con orgoglio posso dire che come insegnante ho solo aiutato a riordinare le emozioni. Sono contenta di poter dire che sto crescendo bimbi a cui piace riflettere". La risposta che ha colpito a tal punto il sindaco Giacomo Uccelli, da indurlo a stamparla e a consegnarla casa per casa, con l’auspicio che il messaggio magari arrivi ai responsabili. "All’ignoranza si risponde con l’educazione – commenta il primo cittadino – ce lo hanno insegnato questi bambini: è un messaggio per tutti, più forte di qualunque reazione istintiva e violenta".