REDAZIONE BERGAMO

La Festa della Montagna. Jazz, discoteca, polenta. E rivive la Belle Epoque

Cento volontari impegnati nello stand gastronomico aperto da mattina a sera. In cima al Campo dei Fiori anche le classiche motoadunata e cronoscalata.

Una Messa è stata celebrata in suffragio dei Caduti senza croce È stata anche svelata una lapide al cappellano militare Tarcisio Pigionatti

Una Messa è stata celebrata in suffragio dei Caduti senza croce È stata anche svelata una lapide al cappellano militare Tarcisio Pigionatti

Sette giorni in cima al Campo dei Fiori tra gastronomia, eventi e visite guidate. La Festa della Montagna ancora una volta ha tenuto compagnia ai varesini rimasti in città a Ferragosto. Una formula collaudata, con la solita precisa organizzazione del Gruppo Alpini Varese, con oltre cento volontari impegnati nello stand gastronomico aperto tutti i giorni da mattino a sera e nelle attività collaterali. Non solo piatti a base di polenta, ma tanti modi per vivere la montagna di Varese nei giorni centrali dell’estate. Tra concerti jazz, musica disco anni ’80, aperitivi letterari, camminate e percorsi a tema tra grotte e liberty non ci si è di certo annoiati.

Alle proposte collaudate come la ventesima motoadunata alpina con 450 moto e la nona cronoscalata con 250 partecipanti si sono affiancate novità apprezzate come la mostra “Diario dei ricordi“ nella hall del grande albergo a cura della delegazione Fai di Varese. Oltre 2.500 persone hanno visitato l’esposizione, scoprendo segreti e curiosità delle vacanze in città al tempo della Belle Epoque. Dal 9 al 15 la strada che conduce al Campo dei Fiori è rimasta chiusa al transito delle auto private, con la montagna raggiungibile quindi solo con le navette in partenza dal Palazzetto di Masnago.

Una scelta green, condivisa con il Comune di Varese, che è stata premiata dai visitatori: quasi 10mila i passeggeri trasportati fino in cima. Tra gli altri numeri della festa, 3.800 chili di polenta serviti, quasi 1.200 chili tra salsiccia e salamelle, 240 chili di crema di gorgonzola e tanta birra. Tutto questo si trasformerà in beneficenza, che verrà devoluta a realtà cittadine del sociale durante il concerto di Natale “Il piacere di donare“. A chiudere simbolicamente la festa, come ogni anno è stata la Messa all’altare delle Tre Croci celebrata dal vicario episcopale monsignor Franco Gallivanone in suffragio dei Caduti senza croce.

Con l’occasione è stata svelata la lapide, restaurata dai volontari di Protezione civile della Sezione Ana di Varese, che ricorda il cappellano militare monsignor Tarcisio Pigionatti, che promosse la realizzazione delle nuove croci in cemento inaugurate proprio cinquant’anni fa.

Lorenzo Crespi