In dodici ore è cresciuto di oltre 10 centimetri il lago di Como che in piazza Cavour è arrivato a 154,7 centimetri sopra lo zero idrometrico, quasi 35 sopra la quota di esondazione e a una trentina dal record del 2 novembre del ’60 quando il Lario raggiunge i 184 centimetri sopra lo zero idrometrico. Allora le paratie non erano neppure state immaginate, ma anche stavolta a Como hanno dovuto farne a meno perché il cantiere non è stato ultimato e, ironia della sorte, l’acqua alta ha sorpreso tecnici e operai proprio nelle settimane in cui stavano lavorando al completamento in piazza Cavour.
Così in città anche ieri hanno dovuto fare i conti con l’acqua alta e la strada del lungolago chiusa a metà mattina, nonostante la Protezione civile sia ricorsa a due idrovore per aspirare ventimila litri d’acqua al minuto. Con il Girone che attraversa il centro modificato causa esondazione, le code non si sono contate e almeno fino a domani pomeriggio, finché il meteo non concederà una tregua, la situazione non sembra migliorare. In piazza Cavour non si passa neppure a piedi: nel pomeriggio il Comune ha dato l’ordine di montare le passerelle pedonali.
È finita sott’acqua anche la passeggiata che dall’hangar porta a Villa Olmo e, a causa dei detriti, tronchi e rami in particolare, che fiumi e torrenti hanno trasportato nel lago, ieri l’Autorità di Bacino ha dichiarato lo stato di allerta per la navigazione.
È salito il livello anche del lago di Pusiano, a Erba, mentre a Faloppio e Vertemate quasi duecento famiglie sono rimaste senza corrente elettrica, nella mattina di ieri, a causa di un blackout provocato dal maltempo.
Roberto Canali