Covid, indagati gli ex ministri Speranza, Lorenzin e Grillo. “Piano pandemico non aggiornato”

Stralciati gli atti da Bergamo a Roma. Undici in totale gli indagati, tra i quali l’ex numero due dell’Oms Ranieri Guerra e il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro

Gli ex ministri della Sanità, Roberto Speranza (al centro), Beatrice Lorenzin (a sinistra) e Giulia Grillo (a destra)

Gli ex ministri della Sanità, Roberto Speranza (al centro), Beatrice Lorenzin (a sinistra) e Giulia Grillo (a destra)

Bergamo, 8 marzo 2023 – La procura di Bergamo ha trasmesso un fascicolo a Roma con 11 indagati, tra cui gli ex ministri della Salute Roberto Speranza, Beatrice Lorenzin e Giulia Grillo, nell'ambito dell'indagine sul Covid. Il trasferimento è legato alla competenza territoriale. 

Gli ex ministri

In totale sono 11 gli indagati presenti nel fascicolo, trasmesso a Roma a metà novembre del 2022. I tre ex ministri – Speranza, Grillo e Lorenzin - sono ritenuti dalla procura di Bergamo essere "i responsabili dell'omessa istituzione/rinnovo del Comitato nazionale per la pandemia", individuati appunto nei ministri della salute pro-tempore. Risalendo a Beatrice Grillo, ministro della Salute dal giugno 2018 al settembre 2019, e a Beatrice Lorenzin, dall’aprile 2013 al maggio 2018, la magistratura intende quindi accertare se ci siano responsabilità anche precedenti l’avvento della pandemia, ovvero se una migliore e adeguata prevenzione avrebbe potuto limitare i danni una volta comparso il Covid. 

La ricostruzione

Già il “15 settembre 2017”, quando ministro della Salute era Beatrice Lorenzin, la Direzione generale prevenzione sanitaria del ministero aveva inviato una nota con la quale “si informava il ministro pro tempore della necessità di predisporre un nuovo piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale”, aggiornando quello datato 2006. Lo si legge in un “appunto”, agli atti dell'inchiesta di Bergamo, della stessa Direzione generale del ministero, firmato da Claudio D'Amario e trasmesso nell'agosto del 2018 al capo di gabinetto del nuovo ministro dell'epoca, Giulia Grillo. I pm bergamaschi, ascoltando Giulia Grillo nel marzo del 2021 come teste, le hanno chiesto conto proprio di quell'appunto del 2018. “Non ricordo il documento che mi mostrate (...) non ricordo che ci sia stato qualche dirigente che sia venuto fisicamente a rappresentarmi la necessità strategica di aggiornare» il piano pandemico. Lorenzin, dal canto suo, ha raccontato, ascoltata dai pm nello stesso periodo, che non fu “notiziata”, quando divenne ministro, dagli uffici ministeriali sulla necessità di aggiornare il piano risalente al 2006. Glielo disse Ranieri Guerra, “solo alla fine del 2017», spiegandole che “stavano procedendo all'aggiornamento del piano”. Quando “è scoppiata la pandemia da Covid-19», ha aggiunto, “io credevo che già ci fosse il nuovo piano pandemico”.

Gli altri indagati

E' inoltre finito nello stralcio anche il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, ma per lui l'ipotesi è di truffa in riferimento a erogazioni pubbliche, vicenda probabilmente legata ai tamponi. Nell'atto vengono poi indagati e indicati come "responsabili per i dati falsi comunicati a Oms e Commissione Europea attraverso appositi questionari" l'ex numero due dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Ranieri Guerra e quattro tecnici del ministero della Salute (Claudio D'Amario, Francesco Maraglino, Loredana Vellucci e Mauro Dionisio). Guerra deve rispondere anche del "mancato aggiornamento del piano pandemico e dell'omessa definizione dei piani di dettaglio". Con lui sono indagati per rifiuto in atti d'ufficio anche l'allora direttore generale della Prevenzione del Ministero della salute Giuseppe Ruocco e i direttori dell'ufficio che si sono succeduti, vale a dire Maria Grazia Pompa e Francesco Maraglino.

Le reazioni

"Ancora non mi è stato comunicato nulla", ha commentato all'Adnkronos Salute Ranieri Guerra, ex direttore generale dell'Ufficio di Prevenzione del ministero della Salute e già direttore vicario dell'Organizzazione mondiale della sanità, aggiungendo che "comunque i questionari dell'Oms sono stati compilati dai capiufficio". L’associazione dei famigliari delle vittime di Covid-19, "Sereniesempreuniti", ha commentato positivamente la trasmissione dello stralcio alla Procura di Roma. “Questa notizia – scrive il direttivo dell’associazione – ci dà ancora più forza per proseguire il nostro cammino verso la verità e la giustizia che dobbiamo a tutti i nostri cari". Relativamente all'archiviazione della posizione di Conte e Speranza e di altri indagati da parte del Tribunale dei Ministri, i famigliari precisano che "non è riferita a quanto emerso dall'inchiesta portata avanti dalla Procura di Bergamo".

L’altro fronte

Intanto il Tribunale dei Ministri di Roma ha archiviato la posizione dell'ex premier Giuseppe Conte e degli ex ministri Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede finiti indagati in seguito alle denunce da parte di associazioni dei familiari delle vittime, di consumatori e di alcuni sindacati relativamente alla gestione della pandemia.