
Il rifiuto del sindaco Castelletti "Sui migranti abbiamo già dato Esauriti i posti disponibili"
di Federica Pacella
"Brescia è satura. Serve una strategia di carattere nazionale, i Comuni non possono esser lasciati soli a gestire l’accoglienza". Non usa mezzi termini Laura Castelletti, sindaca di Brescia, di fronte all’emergenza degli sbarchi. I dati locali, per ora, non sono stati comunicati, ma, visti i dati del Ministero dell’Interno, si prospettano decine di arrivi, a fronte di posti Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e Sai (Sistema accoglienza e integrazione) ormai pieni: dall’1 gennaio al 17 luglio 2023 sono sbarcate 78.182 persone, il triplo del 2021. Fino ad ora, in provincia di Brescia sono stati “sufficienti“ i 1500 posti Cas gestiti dalla Prefettura incastrando giorno per giorno arrivi ed uscite. Ma da tempo, ormai, i bandi per aumentare i posti Cas hanno poco successo perché i rimborsi ai gestori sono bassi.
Occupati anche i 667 posti Sai in 39 comuni bresciani (92 nel capoluogo). "Ma anche se fossero a disposizione – ricorda Antonio Trebeschi, referente del Coordinamento Provinciale dei progetti Sai – col decreto Cutro convertito in legge possono accedervi comunque solo i titolari di protezione internazionale. Una legge fatta per creare problemi sul territorio". Di fatto, dalla Prefettura sono partite le chiamate dirette ai singoli sindaci, per chiedere disponibilità di posti (o anche solo di non ostacolare nuovi Cas). Anche al Comune di Brescia, dove i posti Sai sono passati dai 30 del 2021 a 92 del 202223 (454 persone transitate dal 2014) è stato chiesto uno sforzo ulteriore.
"Non siamo in grado di sostenere oltre, siamo già in saturazione", ha spiegato Castelletti, ricordando anche gli extra. Il comune ha infatti dovuto prevedere 4 milioni di spesa in più per 215 Msna (di fatto, un Cas informale); 700mila gli euro per i cosiddetti “dublinanti“.
"La legge di conversione del decreto Cutro – sottolinea Marco Fenaroli, assessore ai Servizi sociali – parla solo di respingimenti. Allora come mai ci sono tutti questi arrivi? L’unica politica nazionale sembra quella di fare accordi con la Tunisia, che non ha le forze per contenere i flussi dall’Africa Sub-Sahariana". Per Castelletti, la mancata gestione dell’accoglienza rischia di diventare anche un problema di sicurezza. "Se queste persone arrivano e non vengono accolte in modo adeguato, non è che scompaiono, ma vanno nel sommerso. Si trovi una soluzione per tutelare migranti e Comuni, che oggi si stanno facendo carico dell’accoglienza, ma che non hanno forza e possibilità di assumersi questa responsabilità".