REDAZIONE BERGAMO

Il presidente del Csi: intervenga il Governo

Sullo stop imposto dalla Regione. Bosio lancia un Sos a Roma. I dirigenti Molteni e Fioravanti:. "Una mazzata ma ci adeguiamo"

Dopo lo stop agli sport dilettantistici da contatto, interviene il presidente nazionale del Centro sportivo italiano, Vittorio Bosio: "A fronte dello stop imposto dalla Regione ora chiediamo un confronto con il Governo, per riuscire a trovare un’alternativa al fermo totale delle discipline sportive dilettantistiche da contatto, soprattutto per i numerosi sacrifici fatti dai ragazzi e dalle società di diverse discipline che, da settembre, hanno gradualmente ripreso il proprio percorso sportivo, tra protocolli da far rispettare e autocertificazioni, offrendo ai giovani ambienti sanificati e sicuri".

"Lo dico a malincuore e con grande dispiacere, ma sono pienamente d’accordo con quanto annunciato dalla Regione – dice invece Francesco Molteni, dirigente della Trevigliese – siamo a quota 15mila casi al giorno, con la Lombardia in testa, soprattutto in alcune città, tra le quali Milano e Bergamo. Se questi sono i numeri è una decisione obbligatoria per salvaguardare il mondo dello sport ma anche tutte le altre attività. Ricordiamo che se si procede in questo modo è solo ed esclusivamente per evitare un blocco totale". "Nel frattempo – prosegue Molteni – si deve andare avanti trovando altre soluzioni, soprattutto per i ragazzi che in questi mesi hanno fatto molti sacrifici affinché lo sport potesse riprendere e andare avanti. Che dire: ci abbiamo provato! Ma non molliamo". "È stata un mazzata! – esordisce Alessio Fioravanti, responsabile del settore giovanile BB14 Bergamo Basket – dopo tanti sacrifici per una ripartenza lenta ma attenta ai protocolli e al rispetto delle regole, e numerosi investimenti, soprattutto economici da parte delle società sportive, questa ordinanza non ci voleva. I nostri ragazzi sono quelli che ne risentono maggiormente, perché senza sport non hanno modo di sfogarsi. Nonostante ciò sono sicuro che sapranno capire. Rispetto e mi adeguo, comunque, alle ordinanze prese dalla Regione e vediamo cosa succede".

Francesca Magni