Al processo a Bergamo Antonio Sportiello, 61 anni, padre del portiere dell’Atalanta (i rapporti tra i due sono interrotti da tempo) non si è mai presentato. Parlerà per lui, il 18 febbraio, il suo difensore, avvocato Luca Barcellini, giorno della sentenza del giudice Stefano Storto. L’imputato deve rispondere di truffa, sono 7 le imputazioni, per altre otto le querele sono state ritirate. In questa storia giudiziaria, arrivata alla richiesta del pm di condanna a 1 anno e sei mesi, ci sono medie e grandi cifre che le parti civili si augurano di raccogliere. Come 950 euro di pranzi e cene non pagate al ristorante La Gradisca di Borgo Santa Caterina (il locale non c’è più).
Ma chi ci ha rimesso più denaro è una donna, oggi 66enne, separata, che si era invaghita dell’uomo con cui era iniziata una frequentazione. Da dicembre 2014 a luglio 2015 l’imputato se ne sarebbe approfittato facendosi staccare assegni o girare bonifici per 372mila euro che lei ora chiede come risarcimento, oltre a 150mila di provvisionale.