REDAZIONE BERGAMO

Ha annegato la compagna nell’Adda, ora la perizia

La procura ha affidato l’incarico per una consulenza psichiatrica nei confronti di Carlo Fumagalli per la morte di Romina Vento

La procura ha affidato l’incarico per una consulenza psichiatrica nei confronti di Carlo Fumagalli, l’operaio di 49 anni che la sera del 19 aprile si era lanciato con l’auto, una Renault Scenic, nel fiume, a Fara Gera d’Adda, e ha annegato la sua compagna Romina Vento, di 44 anni. Fumagalli da quella notte è in carcere. L’incarico per la perizia è stato affidato allo psichiatra Giacomo Francesco Filippini di Brescia ed è stato notificato alle parti. Operaio alla Visconti di Modrone, il vellutificio più famoso dell’Adda, Carlo Fumagalli, padre di tre figli, di cui due avuti con la vittima, nell’interrogatorio davanti al gip aveva ammesso sostanzialmente di aver annegato la compagna, preso da un "raptus" dopo che lei le aveva confermato, anche quella sera, l’intenzione di volersi separare. Che il 49enne soffrisse di problemi psichiatrici era emerso subito dopo l’arresto da parte dei carabinieri della Compagnia di Treviglio. "Una patologia importante e persistente, certificata dall’estate 2021", aveva spiegato l’avvocato d’ufficio Fabrizio Manzari (ora sostituito dal collega Luca Bosisio), precisando che nelle cinque settimane precedenti il delitto l’uomo aveva interrotto la cura. Non prendeva più i farmaci che gli erano stati prescritti. Quel giorno, il 19 aprile, stava male, la famiglia era preoccupata e, a detta dei colleghi, aveva più volte chiamato Romina durante il turno di lavoro. Nei suoi confronti, però, non sono emersi precedenti episodi di violenza. Ora il pubblico ministero Carmen Santoro vuole capire, anche in vista del processo, se l’indagato in quel momento fosse o meno capace di intendere e di volere. E di conseguenza, se sia imputabile. F.D.